LondraMiete altre vittime lo scandalo dei rimborsi spese ai parlamentari britannici. Ieri le agenzie di stampa davano per certe altre dimissioni eccellenti nell'esecutivo di Gordon Brown, che ormai si avvia verso un rimpasto d'emergenza. Sta infatti per lasciare il suo incarico di ministro degli Interni Jacqui Smith, travolta dalla polemica sulle note spese per la prima abitazione. In particolare la signora era stata molto criticata dopo che era emerso che aveva indicato come residenza principale la casa della sorella, dove vive quando si trova a Londra, anziché quella di famiglia. Per giunta, queste non sono state le uniche spese a venirle contestate. Soltanto qualche settimana prima il suo ufficio aveva chiesto il rimborso per un paio di video pornografici noleggiati dal marito mentre la moglie era via per lavoro. Si era trattato ovviamente di un grossolano errore a cui la Smith aveva subito posto rimedio, ma la figuraccia ormai era fatta.
Secondo indiscrezioni il ministro avrebbe deciso di dimettersi per motivi familiari. Una fonte anonima ha raccontato alla Bbc che la Smith avrebbe informato il primo ministro delle sue intenzioni già durante le vacanze pasquali. «È la cosa giusta da fare per la mia famiglia» avrebbe spiegato al premier preoccupata per le conseguenze che le ultime vicende politiche potevano avere soprattutto sui figli.
Prima donna al ministero degli Interni, Jacqui Smith, che ha 46 anni, non intende ad ogni modo ritirarsi a vita privata e continuerà a fare il parlamentare difendendo il suo seggio di Reddicht alle prossime elezioni. Anche il ministro dell'ufficio di gabinetto Tom Watson, stretto alleato di Brown, sarebbe in procinto di lasciare per continuare il suo ruolo di supporter come semplice consigliere. Secondo le dichiarazioni di Chris Huhne, portavoce degli affari interni dei liberaldemocratici, perfino il posto del ministro delle Finanze Alistair Darling sarebbe ormai a rischio. Consapevole del calo di fiducia da parte dell'opinione pubblica e bocciato da sondaggi sempre più sfavorevoli, tormentato dal presagio di una pesantissima sconfitta alle elezioni europee e a quelle locali, il premier laburista avrebbe infatti intenzione di rivedere tutta la sua squadra di governo, Darling incluso. Anch'egli, come il ministro dei Trasporti Geoff Hoon, era stato costretto a scusarsi e poi a rimborsare le cifre reclamate per la sua seconda abitazione e il caso aveva irrimediabilmente compromesso la sua credibilità politica. Quando però la Bbc aveva chiesto a Brown se entrambi sarebbero rimasti nell'esecutivo, il premier se l'era cavata con una risposta evasiva. Nessuna conferma è arrivata da Darling.
Sempre ieri invece la notizia di altre due defezioni, quella dell'ex segretario alla Sanità Patricia Hewitt e del ministro per l'infanzia Beverly Hughes.
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