E' il giorno tanto atteso. Domani il giallo di Garlasco potrebbe arrivare alla conclusione. Il giudice Stefano Vitelli in serata potrebbe leggere la sentenza e a quel punto Alberto Stasi conoscerà il proprio destino: assolto o condannato per l'omicidio della fidanzata Chiara Poggi, uccisa il 13 agosto 2007. Il condizionale però è d'obbligo: il giudice più volte in passato ha manifestato dubbi e ha fatto intendere di voler approfondire i fatti. Dunque, Vitelli potrebbe pure prendere un'altra strada: disporre una nuova perizia sul computer e rinviare le parti all'estate. Se così non fosse, allora Vitelli emetterà il verdetto: la Procura di Vigevano ha chiesto il massimo della pena prevista con il rito abbreviato, trent'anni. Per l'accusa non ci sono dubbi anche se il processo resta indiziario: Alberto ha ucciso Chiara e forse il movente va cercato nella personalità distorta e perversa di lui; forse, Alberto ha chiesto alla sua ragazza prestazioni erotiche particolari, simili a quelle che lui aveva visto navigando in Internet. Per la difesa, invece, gli elementi raccolti sono vaghi e generici, il movente è confuso e non dimostrato, l'alibi per la mattina del 13 agosto regge. Alberto lavorò al computer e scrisse alcune pagine della tesi. Gli investigatori sostengono che in quelle ore cruciali il Pc di Alberto rimase muto.
Le due tesi si fronteggiano da un anno e mezzo, ma ora toccherà a Vitelli prendere una decisione. Al termine della camera di consiglio, il giudice stabilirà anche se rinviare a giudizio oppure no Stasi per l'altro reato: detenzione di materiale pedopornografico.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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