Lorenzo in forma «mondiale» Aiutino di Pedrosa: Stoner terzo

Il ruggito di Jorge Lorenzo. L’orgoglio del campione del mondo in carica che non vuole abdicare e vince il Gp di San Marino, il suo terzo stagionale, con una grande cavalcata, più forte anche dei fischi del pubblico di Misano. Un ritmo impossibile per gli altri, imposto fin dalla prima curva quando il maiorchino della Yamaha ha preso il comando delle operazioni. Stroncato Casey Stoner, leader del mondiale, finito terzo alle spalle anche del compagno Dani Pedrosa. Alla faccia dei giochi di squadra, lo spagnolo ha infilato l’australiano a cinque giri dalla fine. E tolto così 4 punti a Stoner che comunque ne conserva 35 di vantaggio su Lorenzo: a cinque gp dalla fine ha le mani sul suo secondo titolo mondiale, dopo quello del 2007. Ma lo spagnolo non molla, anche se non sempre avrà il connazionale Pedrosa come «alleato».
«“Remuntada”? Io ci provo», attacca Lorenzo che sull’aiutino ricevuto dice: «Non credo che Dani voglia che io vinca il Mondiale». Comunque sia lui ci crede anche se «è dura battere Casey costantemente, ora vediamo la prossima. Lui era stanco? La forma è importante». E aggiunge: «Ho vinto due gare in Italia (1° anche al Mugello). Lo scorso anno non vi ero riuscito. Peccato per i fischi. Sono certo se Rossi fosse stato sul podio avrebbe zittito lui tutti». Valentino conferma. Stoner si accontenta: «Sono contento del podio. Il Mondiale si deciderà alla fine». Poi rivela: «Ho sofferto molto per la stanchezza dovuta forse al fuso orario di Indianapolis. Jorge ha fatto una grande gara. Ho pensato soprattutto a non commettere errori». Pedrosa, invece, pensa solo a se stesso: «Anche nella gara precedente sono finito in mezzo a loro. Io sono contento di essere davanti». Un feeling ritrovato con la Honda: «La cosa più difficile? Farsi capire ai giapponesi, per tanti anni domandavo una cosa e loro ne facevano un'altra».
Nella lotta per il quarto posto un ritrovato Simoncelli all’ultimo giro ha infilato Dovizioso in una battaglia pulita ma senza esclusione di colpi, accesa anche dall’aria di «casa». Spies ha provato a inserirsi, senza successo, nel duello tutto italiano, ma ha chiuso davanti a Rossi, buon settimo, dopo essere partito undicesimo e risalito anche fino al 5° posto. «È stata una delle migliori corse dell’anno - ha detto Valentino - anche perché siamo riusciti a mettere a posto la moto proprio per la gara. Ho fatto una buona partenza e sono riuscito a stare col gruppo di Dovizioso, Simoncelli e Spies che è quello che volevamo. E i primi quattro non erano nemmeno troppo lontani. Siamo settimi e questo attualmente è la nostra posizione». Comunque c’è ancora molto da fare: «Il mio lavoro è quello di tradurre alla Ducati tutto quello che loro vedono sul computer per avere poi una moto più semplice da guidare. La settimana prossima andremo al Mugello e spero di provare delle cose nuove che ci possano aiutare». I test sono argomento delicato: «È assurdo che in uno sport come il nostro non ci si possa allenare - ha incalzato Valentino - è come avere un calciatore che si allena solo una volta a settimana. Per ridurre i costi è stata fatta la regola che limita i test per i piloti titolari, mentre i leasing delle moto non sono scesi di un centesimo. Questa cosa dovrebbe cambiare». Rossi ritrova il buon umore parlando del sorpasso di Simoncelli. «Il Sic? È un bastardo... Il sorpasso ci sta, lui le gare le fa così. Al momento posso solo prenderle senza darle. Speriamo di cambiare a breve così ci divertiamo un po’ perché lui è grosso ma io non sono piccolino». Il Sic risponde: «Ma noi facciamo sempre a sportellate, anche in inverno». E si gusta il quarto posto: «Avevo fatto tutta la gara davanti a Dovizioso ed era capitato altre volte che poi negli ultimi 4 giri mi fregavano ed è stato bello arrivare davanti a lui, una rivincita.

E senza la brutta partenza magari potevo puntare al podio». Il futuro con l'Hrc? «Ci siamo parlati e venuti incontro, sono ottimista». Dovizioso incassa: «Almeno non ho fatto errori. Il vero problema è stato l’eccessivo consumo che ci ha costretti a togliere potenza al motore».

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