Luciano

Un lettore mi ha chiesto di far memoria del suo santo e volentieri lo accontento, anche se dovrò districarmi tra i quattordici santi con lo stesso nome. Penso di far cosa giusta scegliendo s. Luciano di Antiochia, che fu prete, apologeta e martire. Fu ordinato sacerdote, pare, verso (o dopo) il 270 e subito si trovò ad avere a che fare con le dispute a proposito dell’eresia ariana. Sappiamo che fu un personaggio di grandi rilievo e spessore, tanto che i suoi discepoli andarono ad occupare le principali sedi episcopali d’Oriente. Tuttavia, dopo la sua morte questi ultimi si divisero a proposito della controversia ariana e non pochi tra di loro aderirono a quella dottrina. Luciano fu ucciso a Nicomedia, città imperiale, nel 312, al tempo della persecuzione di Massimino. Narra la tradizione che il suo corpo, gettato in mare, fu riportato a riva da un delfino. Nel 330 l’imperatore Costantino restaurò la città di Drepanum rinominandola Elenopoli in onore di sua madre, s. Elena. Qui stava la tomba di Luciano e presso di essa, nel 337, Costantino volle essere battezzato cristiano dal vescovo Eusebio di Nicomedia. Si racconta che, nel corso del processo intentatogli perché cristiano, Luciano lesse alla presenza dell’imperatore l’apologia che aveva composto, firmando con ciò la sua condanna. Oggi per apologia si intende una lode in prosa, una magnificazione trionfalistica.

Ma il vero significato è: piana esposizione di una realtà ad uso di chi non la conosce o la conosce male. Oggi è stata ripristinata dal mensile «Il Timone»: fatevene mandare gratis una copia (info@iltimone.org).
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