Carlo Faricciotti
Stephen King come Charles Dickens? Il re dellorrore cartaceo sulle orme del narratore-principe della Londra vittoriana? Non si tratta di un accostamento, ma della sfida che lo stesso King si pose nei primi anni Novanta accingendosi a scrivere Il miglio verde - da oggi in vendita con il Giornale a 5,90 euro. Nellintroduzione al volume King spiega che «Ralph Vicinanza, il mio agente per i diritti allestero, aveva discusso con un editore inglese del romanzo a puntate, la forma di scrittura utilizzata da Dickens un secolo fa. Con il tono asettico di chi ha già escluso a priori che un suggerimento possa avere qualche sviluppo, Ralph mi chiedeva se fossi interessato a cimentarmi in quella forma di scrittura. Ebbene, mi ci sono buttato».
Caso voleva, infatti, che in quel periodo King si stesse scervellando su una storia intitolata Quel che locchio vede, focalizzata su un gigantesco nero condannato a morte che alla vigilia dellesecuzione iniziava a interessarsi di illusionismo. «Una buona idea, ambientata nel 1932, ma non riuscivo a forgiare la storia come mi sarebbe piaciuto» ricorda King sempre nellintroduzione. Lo scrittore-recluso di Bangor, nello Stato americano del Maine, decide quindi di mettere da parte quella storia in attesa di nuove idee. Che ovviamente non tardano a sbocciare: «La storia del braccio della morte riaffiorò nella mia mente, ma questa volta con un taglio diverso: supponiamo, pensai, che il mio gigante sia una specie di guaritore invece di un aspirante mago».
A quel punto la storia prende corpo, districandosi tra i mille impegni del suo autore, in quel periodo impegnato anche come regista tv. A dare il definitivo via libera al Miglio verde (titolo definitivo del progetto), come dicevamo allinizio, la sfida giunta dallInghilterra: pubblicare un libro a puntate, come nellOttocento, costringendo i lettori a tenere il fiato sospeso (e King sa benissimo come si fa...) fino alla pubblicazione della puntata successiva. A differenza di Dickens o Eugène Sue, tuttavia, King condensò la vicenda in sole sei uscite, a differenza delle innumerevoli dei suoi illustri precedessori, per agglutinarle tutte in un unico, canonico volume. Entrambe le formule editoriali, a puntate e in volume unico, ebbero il consueto successo di pubblico. Dal libro, come da quasi tutte le opere di King, fu tratto limmancabile film, diretto da Frank Darabont nel 1999 e interpretato da Tom Hanks e Michael Clarke Duncan.
Il miglio verde del titolo è il percorso, verde per il colore del linoleum del pavimento, che i condannati a morte devono coprire dalla loro cella alla camera delle esecuzioni, dove li attende «Old Sparky» (la vecchia scintillante), ovvero la sedia elettrica. La storia si svolge in Louisiana, nel 1932. Paul Edgecomb, agente di custodia, sovrintende al braccio della morte nel penitenziario di Cold Mountain. Lui, l'agente Brutus, suo migliore amico, e altri colleghi tra cui Percy, sadico e molto raccomandato, hanno il compito di sorvegliare i detenuti condannati alla pena capitale.
Tra i morituri cè anche John Coffey, un nero alto più di due metri giudicato colpevole dell'omicidio di due bambine. Ma, in contrasto con l'aspetto imponente e minaccioso, John è invece mite e gentile con tutti, in balia di uninfantile paura del buio.
Dopo qualche tempo Paul verifica di persona che John ha unaltra qualità importante: riesce a far uscire, risucchiandolo, il dolore dalle persone.
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