IL LUTTO NON SI ADDICE AD ALENA

La più compresa nel ruolo è stata, come sempre, Cristina Parodi, che al talento naturale per la recitazione aggiunge la lunga palestra in rosanero di Verissimo. La reginetta del Tg5 serale, ingiustamente dirottata verso il piccolo schermo a dispetto della sua naturale vocazione per il grande, ha introdotto i mesti servizi da Parma con commossa partecipazione, ora sgranando gli occhioni, ora facendo sussultare le ciglia, ora trattenendo a stento una furtiva lacrima. Chiedendo implicitamente perdono per una duplice, innocente trasgressione: una volta la giacca un po’scollata e un’altra il tailleur troppo corto. Smascherata in entrambi i casi da inquadrature volutamente maliziose. Ma se la schiva erede di Francesca Bertini non ha, tutto sommato, cambiato le proprie inclinazioni alla teatralità, il vertice dell’ipocrisia lo hanno toccato le trasmissioni sportive. Nella triste domenica seguita alla tragica morte del bambino, tutti i programmi hanno messo a tacere le sigle più chiassose, spedendo subito in video conduttori con il volto contrito di circostanza. A Controcampo la bionda Eleonora Pedron ha tolto (in camerino) la minigonna ascellare, sostituendola con un più austero paio di pantaloni bianchi. Non così la sua rivale della Domenica sportiva, la rossa Alena Seredova che non ha saputo rinunciare al leggendario décolleté ombelicale. Peccato che l’encomiabile sensibilità sventolata per un lutto che ha colpito l’intero Paese sia durata soltanto il breve tempo dei convenevoli. Dopo di che sono cominciate le tradizionali manfrine di ogni domenica sera. Con il tandem Mughini-Mosca su Italia 1 impegnato nella stucchevole pantomima dei fratelli De Rege e con il decano degli allenatori, Carlo Mazzone, impegnato su Raidue a offendere sguaiatamente il decano dei giornalisti, Giorgio Tosatti. Mentre la soave Lucia Blini dalla postazione di Controcampo, inteso come settimanale, si è lanciata in una spericolata marchetta promozionale sul numero in edicola l’indomani, dilungandosi sul servizio più ghiotto, un’intervista a Lippi dal gustoso titolo: «Niente sesso, andiamo ai Mondiali per vincere». Ne è nata un’irresistibile disquisizione sulle posizioni in tema di Brasile, Olanda e Inghilterra; come dire un esplicito, e non si sa quanto involontario, riferimento al kamasutra.

Un assist colto al volo dallo scaltro Sandro Piccinini, che, in versione finto tonto, ha buttato lì l’esca all’imbarazzato ospite Demetrio Albertini: «Qual è la tua posizione?». Lo studio, che, esattamente come il conduttore, non vedeva l’ora di liberarsi della malinconia su ordinazione, è scoppiato in un’incontenibile risata.

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