«Macché vittoria, ho perso Così ho ceduto ai cacciatori»

Basilio Catanoso guidava la rivolta anti doppiette, poi ha ceduto le armi.
«E mi sono già pentito».
Si sfoghi.
«Ora penso che sarebbe stato meglio andare al muro contro muro, per capire finalmente chi sta di qua e chi sta di là».
Era già abbastanza chiaro, lei con una trentina di colleghi ha pure firmato la lettera a Silvio Berlusconi che diceva così: «Non legittimeremo col nostro voto il cedimento alle lobby».
«E poi mi sono fatto convincere alla mediazione».
Non si capisce, scusi. La Lega ha votato no.
«Solo perché deve fare la difesa a oltranza delle doppiette... ».
Ma gli animalisti non sono poi così scontenti.
«Solo perché temevano il peggio. Ma sarebbe stato meglio non accettare deroghe».
Che sarà mai una decade in più.
«È stato un blitz dei parlamentari pro caccia. L’Unione europea ci chiedeva di recepire la direttiva comunitaria, non certo di allungare il calendario venatorio».
Ma allora perché ha votato a favore?
«Perché con il mio emendamento soppressivo, che ho ritirato, avremmo perso altri mesi, e invece l’Europa ci chiedeva risposte».
A volte bisogna piegare la testa in politica.
«Il Pdl ha cercato una mediazione... ».
È pur sempre il suo partito.
«E il governo ha agito responsabilmente, fornendo risposte contro le procedure di infrazione comunitaria».
In fondo è una buona legge.
«E poi serve il parere dell’Ispra per allungare il calendario, speriamo che dica sempre no».
Ecco, speriamo.
«E poi abbiamo evitato ulteriori tentativi di ampliamento di tempi e tipologie venatorie».


È finita bene così.
«Io spero che sia appena cominciata: per regolamentare al meglio la convivenza tra cacciatori e ambientalisti è necessario un tavolo parlamentare con tutte le associazioni, per la rivisitazione della legge 157».

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