La madre voleva una bimba: nata 2 anni dopo la sua morte

Il suo ultimo desiderio è stato esaudito. Una donna, deceduta due anni fa per un tumore, aveva espresso il desiderio di mettere al mondo un figlio. Grazie agli embrioni congelati nel 2009, e alla caparbietà del padre, è venuta alla luce una bambina. Lo ha confermato la presidente dell'organizzazione israeliana New Family, Irit Rosenblum, e il padre della bambina, Nisim Ajasch. Al termine di una difficile battaglia legale, la procura generale israeliana ha dato la sua autorizzazione al tentativo di portare avanti la gravidanza in un «utero in affitto» con due embrioni congelati. La bimba, nata negli Stati Uniti da una donna americana, rientrerà in Israele, dove il padre vive con una nuova compagna. In Israele è consentita la procedura degli uteri in affitto per donne che non riescono a portare avanti una gravidanza. Ma è la prima volta che vengono utilizzati gli embrioni di una donna deceduta.
Intanto in Inghilterra le tecniche di procreazione assistita daranno vita a un altro caso singolare. Una giovane donna potrà avere figli, un giorno, grazie allo stesso utero che l’ha cresciuta e messa al mondo. A donare a Sara Ottosson, un’insegnante di biologia di 25 anni, l’organo che le permetterà di diventare mamma a sua volta è proprio la madre. Sara è nata senza organi riproduttivi. Eva, la mamma, un’imprenditrice di 56 anni residente a Nottingham, ha accettato di prendere parte a questa procedura rivoluzionaria, diventando la prima donna al mondo a donare l’utero per trapiantarlo nella figlia.

Entrambe sperano che l’intervento si possa tenere in Svezia, dove Sara vive e lavora, la prossima primavera: i medici rimuoveranno l’organo di Eva con una proceduta di 4 ore simile all’isterectomia e lo trapianteranno su Sara, che dovrà prendere farmaci anti-rigetto.

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