Mafalda di Savoia, il film e la sua vera storia

Caro Lussana, Mediaset su Canale 5 ha trasmesso il film storico: «Mafalda di Savoia - Il coraggio di una principessa» regista Maurizio Zaccaro, la principessa interpretata da Stefania Rocca, presente nel cast nel ruolo della Regina di Bulgaria, Giovanna di Savoia, Clotilde Courau (la moglie di Emanuele Filiberto di Savoia, Principe di Venezia e di Piemonte).
Il film storico si ispira alla biografia «Mafalda di Savoia - Dalla reggia al lager di Buchenwald», autrice Cristina Siccardi per Paoline Editoriale Libri anno 1999, biografia che nell’anno 2006 finalmente verrà portata dopo decenni di colpevole silenzio all’attenzione e valutazione di tanti italiani da Palermo a Trieste.
Lo scrivente dall’anno 1981 si è occupato della tragica vicenda di Mafalda di Savoia, Langravia d’Assia ed ha dato un indispensabile e generoso contributo insieme alle persone che hanno permesso la realizzazione con Cristina Siccardi di questa biografia, e tra queste persone sono da segnalare Vittorio Emanuele, capo della reale Casa di Savoia, ed il compianto Principe Enrico d’Assia, figlio di Mafalda.
Dietro ed in questa tragica ed umanissima vicenda di Mafalda di Savoia vi sono collateralmente accadimenti ormai storicamente ben definiti e di impressionante rilevanza politica e non solo politica negli anni 40 e addirittura di oggi: infatti è ben vero che dall’intervento su Hitler del marzo 1943 voluto da Umberto di Savoia ed attuato dal cognato, il Langravio Filippo d’Assia, non derivò, come auspicato da casa Savoia e casa d’Assia, la trattativa di pace con gli anglo-americani ormai vincenti.
Viceversa Hitler volle il piano Achsen del feldmaresciallo Rommel, che l’8 settembre 1943 annientò in Italia, nei balcani ed in Grecia le forze armate italiane, fece catturare Filippo d’Assia e quindi arrestare dalla Gestapo Mafalda, poi deportata a Buchenwald come Frau von Weber, ferita da bombe anglo-americane, ma uccisa dai medici hitleriani e sepolta nel cimitero di Weimar, come «Donna sconosciuta», solo perché sottratta da persone buone al forno crematorio, a cui ignuda era destinata come tanti altri.
Ciò premesso sia permesso allo scrivente Mauro Navone di manifestare in questo giorno significativo a il Giornale un doveroso riconoscimento per un fondamentale supporto alla sua ricerca storica sulla vicenda Mafalda di Savoia, Langravia d’Assia, che è stata più che ventennale.
Infatti su «il Giornale», edizione milanese, direzione Indro Montanelli, appariva in un mese del 1991 la recensione del vostro Mario Cervi dell’edizione italiana del libro: «I generali di Hitler - Esercito e casta militare del Terzo Reich» (Editore Rizzoli 1991 - autore Corelli Barnett, traduzione dell’originale «Hitler’s Generals» della George Weidenfeld & Nicolson Ltd, London, pubblicato nel 1989).


Consultando il libro, a pagina 369 si trova la testimonianza storica dell’incarico di Hitler dato al suo generale Rommel per la predisposizione del piano dell’invasione dell’Italia, non appena Casa Savoia avesse fatto uscire l’Italia dal conflitto: si era nella primavera dell’anno 1943, mese di aprile o maggio e fu il piano Achse.

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