Mafia, nel 2010 sequestrati in Sicilia beni per 900 milioni di euro

I numeri del comando dei Carabinieri di Palermo: quest'anno sono state 85 le persone arrestate per associazione mafiosa

Ammonta complessivamente a 900 milioni di euro il valore dei beni sequestrati e confiscati alla mafia dai carabinieri in Sicilia nel corso del 2010 e sono state 85 le persone arrestate per associazione mafiosa. È quanto emerge dai dati resi noti dal comandante Provinciale dei Carabinieri di Palermo, colonnello Teo Luzi, che traccia un bilancio dell'attività svolta. Inoltre, i militari hanno eseguito 2.086 arresti per reati comuni, principalmente furti, rapine, droga, ricettazione, truffe; mentre le persone arrestate per reati ambientali connessi all'emergenza rifiuti sono state 195 e altre 193 sono state denunciate in stato di libertà. Invece sono state 8.712 le persone denunciate per reati vari.
Sul fronte della lotta alla droga sono state arrestate 397 persone, di cui 19 minori, mentre ne sono state segnalate 1.335. E complessivamente sono stati sequestrati 90 chilogrammi di sostanze stupefacenti, nonché numerose piantagioni di canapa indiana (circa 17.500 piante). L'attività di prevenzione ha visto impegnate 96.631 pattuglie nel corso delle quali sono state identificate 632.213 persone e controllati 340.128 veicoli. Inoltre, sono stati sottoposti a misure di prevenzione (avvisi orali e sorveglianze speciali) 155 indagati. Ed elevate 28.172 contravvenzioni al Codice della Strada per un importo di 4.620.128,45 euro. E sono state 2.160 le pattuglie miste con militari dell'esercito.
«Le molteplici attività preventive e investigative condotte dai Carabinieri nel 2010 - spiega il colonnello Teo Luzi - costituiscono la vera testimonianza dell'impegno profuso, giorno dopo giorno, dal personale di questo Comando provinciale a tutela dei cittadini. In particolare nel contrasto alla mafia, le diverse operazioni condotte hanno portato in carcere centinaia di persone indiziate di associazione mafiosa e estorsioni. La specifica attività investigativa dimostra come negli ultimi anni le forze di polizia, in un'alternanza di risultati operativi di assoluto rilievo, facciano sistema con la magistratura al fine di assicurare i migliori il contrasto alla criminalità organizzata. Tuttavia non bisogna lasciarsi andare a facili trionfalismi ma occorre guardare avanti con concretezza. Il più deve essere ancora fatto». «Tre sono le linee strategiche - aggiunge il colonnello - per il 2011: combattere il racket delle estorsioni, catturare gli ultimi latitanti di spicco e sequestrare patrimoni mafiosi». Le estorsioni sono una vera e propria piaga ai danni dell'imprenditoria palermitana. Però i Carabinieri e le altre forze di polizia hanno maturato una tale esperienza nel settore che sono perfettamente in grado di proteggere coloro che denunciano e i loro beni aziendali. Oggi esistono delle norme che favoriscono ogni tutela personale e che offrono incentivi economici da parte dello Stato a favore di coloro che decidono di denunciare. I recenti colpi inferti a cosa nostra dimostrano che il momento storico in cui viviamo è assolutamente favorevole per uscire dalla morsa del racket.

Oggi gli imprenditori che hanno fatto questa scelta sono diverse decine: rivolgiamo quindi nuovamente l'appello a tutti coloro che continuano a pagare il pizzo, e che quindi ne sono le vere vittime, a recarsi presso gli uffici di polizia per denunciare casi d'intimidazione. Li invitiamo ad aver fiducia delle forze di polizia e della magistratura e di affidarsi alla protezione delle istituzioni».

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