Male Parmalat Si salva StM

Giornata da dimenticare a Piazza Affari. Il ritorno di timori su un’uscita dall’euro dalla Grecia scuote i listini e Milano soffre più degli altri. A fine giornata, dopo aver toccato un ribasso del 4%, l’indice Ftse Mib lascia sul terreno il 3,68% a 12.960 punti, sotto la soglia dei 13mila, zavorrato da vendite a piene mani sulle banche e non solo. L’indice principale ritocca così i minimi visti di recente, ai livelli di marzo 2009. Ribassi superiori al 7% per Mps (-7,6%) e Bper (-7,05%), male Bpm (-6,88%), mentre i big Intesa Sanpaolo (-4,39%) e Unicredit (-3,21%) si allineano con l’andamento del listino. Fuori dal settore finanziario, più esposto alla crisi del debito dell’Eurozona per i portafogli pieni di titoli di Stato di Paesi a rischio, è Buzzi a indossare la maglia nera (-7,05%), con Parmalat (-5,06% dopo la spesa per l’acquisto di Lactalis Usa).

In positivo nel paniere principale Fiat e (+0,21%) e StM (+1,18%). Quanto alle Borse europee, Londra ha perso il 2,53%, Franfocorte il 2,33% e Parigi il 2,62%. Tonfo di Madrid e di Atene, che sprofonda di un ulteriore 2,16%.

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