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Mancini allo specchio: «Il City diventerà grande e ammiro Cassano»

Inter, Balotelli, Chiellini, Mourinho, Cassano, la nuova avventura in Premier League, Mancini si confessa in una lunga intervista televisiva a Sky ma conferma che dalla Juve non arrivò mai alcuna chiamata.

L'Inter, Balotelli, Chiellini, Mourinho, Cassano, la nuova avventura in Premier League, Mancini si confessa in una lunga intervista televisiva a Sky ma conferma che dalla Juve non arrivò mai alcuna chiamata.
Roberto Mancini, emigrato di lusso nella Premier League da quando ha preso la guida del Manchester City, parla della sua nuova stagione inglese, ma con un occhio sempre sul campionato italiano. Dove per l'ex nerazzurro si parlava anche di un futuro bianconero. «Niente di vero - dice Mancini in una lunga intervista a Sky Sport 24 -. Non c'è mai stato alcun contatto con nessun dirigente della Juve. Anche se in questo momento ha qualche problema, è giusto che il club stia vicino all'allenatore».
Di proposte, prima di firmare per il City, confessa di averne ricevute quattro o cinque. Però ho preferito aspettare. C'era stato un mezzo discorso con una squadra italiana però non ho approfondito. Le altre erano tutte straniere. Nè Napoli, nè Milan comunque. La scelta poi è caduta sui Citizens del Manchester Cirty: «Penso che il Manchester City possa avere un grande futuro, mi hanno scelto loro e ho accettato perchè mi sembra una bella sfida». Sugli obiettivi Mancini appare ora più cauto. «Vincere il titolo? No. Credo che siamo un pò lontani dalla vetta. Se, però, riusciremo a fare un buon lavoro, potremo arrivare tra le prime quattro. La Champions non è semplice però credo che prima o poi possa arrivare. Il club ha grandi prospettive e può diventare tra i migliori al mondo in poco tempo».
E sui rinforzi del suo City non si sbilancia, soprattutto quando si fanno i nomi di alcuni big italiani. «Chiellini è il perno della difesa della Juve e mi sembra un pò difficile che lo lascino partire. Per Balotelli vale lo stesso discorso, è un grande giocatore, già adesso è un fuoriclasse del campionato italiano e può diventare un grande campione, è ancora giovane e non penso che l'Inter lo venda». Parole di elogio le aveva spese anche per Cassano: «Lo ammiro perchè è un grande giocatore. In questo momento, in quella zona del campo, noi siamo abbastanza coperti». Il capitolo Inter invece è storia chiusa, ma l'ex tecnico nerazzurro rifarebbe tutto.
«Arrabbiato? No, è passato. Sono stato bene all'Inter, abbiamo vinto tanto dopo una vita che non accadeva. Poi quando uno va via da una società, può rimanerci male all'istante. Se rifarei tutto? Si». Con Mourinho spiega di non avere rapporti: «Non ci conosciamo bene. Ci siamo visti 4-5 volte e non abbiamo mai avuto opportunità di parlare». Dell'Inter di oggi comunque continua a pensare bene: «Era già una grande squadra, è anche migliorata in questi ultimi due anni. In Serie A è la migliore in questo momento, è la più forte». Chiude parlando ancora di Balotelli: «È difficile ignorare un grande giocatore che a volte fa delle belle cose a livello tecnico e poi ha degli atteggiamenti che danno fastidio. Io posso parlarne solo bene perchè con me ha avuto un ottimo comportamento, è sempre stato serio. Poi, quando uno è giovane, qualche errore lo può fare.
E questo credo che sia ammissibile. Ha 20 anni, credo che sia il futuro del calcio italiano e se avrà la possibilità che Lippi ci pensi, credo possa essere utile anche per la Nazionale in Sud Africa. Quando uno è un fuoriclasse, è un fuoriclasse! Non è che bisogna aspettare sei mesi in più o quattro in meno».
claudio.

decarli@ilgiornale.it

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