«Manifesti del Cavaliere ferito». Ma è giallo

RomaIl Cavaliere attende la Befana. Non certo per incontrare Gianfranco Fini, visto che l’atteso faccia a faccia non è in agenda e potrebbe tenersi ben oltre il 6 gennaio, magari pure a Roma. Ma al di là del vis-à-vis con il presidente della Camera, verso cui - raccontano alcuni pidiellini - il premier continua a mantenere una certa freddezza, Silvio Berlusconi attende davvero la Befana, per scoprire se il nuovo anno abbia spazzato via i recenti veleni politici. Intanto, l’auspicio che si possa trovare un’intesa reale con l’opposizione sulle riforme rimane all’ordine del giorno, anche se l’inquilino di Palazzo Chigi - nonostante i contatti tra il suo staff e quello di Pierluigi Bersani, senza contare il canale con il Colle tenuto aperto da Gianni Letta - ci crede a metà.
Così, mentre il premier se ne sta a riposo a Villa San Martino, dove stasera festeggerà il Capodanno con un cenone in compagnia dei figli e di alcuni amici, lasciando la residenza per pranzare con Letta a Villa Gernetto, a Lesmo, a rilanciare la linea dialogante è Paolo Bonaiuti: «La molla dell’odio che si è caricata durante il 2009 dovrà lasciare il posto alla speranza». Perché «credo sia interesse di tutti - ribadisce al Gr Rai il portavoce del premier - arrivare al dialogo: è la gente a chiedere le riforme».
Nel frattempo, al capo del governo giungono i saluti di Barack Obama (è di martedì la telefonata al leader libico Muammar Gheddafi). A farsene messaggero è l’ambasciatore degli Stati Uniti, David Thorne, che gli fa visita - accompagnato da Letta - per esprimergli, pure a nome del presidente Usa, «la solidarietà e l’amicizia del governo» americano. Thorne - si legge in una nota - si è così «informato sulle condizioni di salute del premier italiano». E «l’occasione ha fornito l’opportunità per uno scambio di vedute sulle relazioni Usa-Italia».
Al di là della parentesi a stelle e strisce, Berlusconi - riferisce chi lo ha contattato - «è di ottimo umore, è carico e si prepara al gran rientro». Che avverrà forse a metà gennaio, per la commemorazione di Bettino Craxi a Roma. In ogni caso, il Cavaliere tenta di «trovare la quadra» sulle candidature Pdl ancora non ufficiali (Campania e Puglia) e sulle eventuali alleanze locali con l’Udc. Ma anche su strategie mediatiche e slogan in vista delle Regionali. Per il momento solo rumors, che si diffondono pure in casa Pdl. Come quello sui maxi-manifesti con la foto di Berlusconi insanguinato, immortalato dopo l’aggressione del 13 dicembre. Ipotesi che non trova alcuna conferma ufficiale, riportata da alcuni quotidiani italiani e rilanciata dall’inglese Telegraph. Un giallo, anche se è difficile che quell’immagine, tranne sorprese, possa finire in campagna elettorale.


Riforme e Regionali («Il Pdl è indicato da tutti i sondaggi attorno e sopra il 40%, la Lega è abbondantemente al di sopra del 9%, il Pd non raggiunge il 30%», riferisce Bonaiuti). Ma anche giustizia. Un capitolo su cui il premier - che intanto ha firmato l’ordinanza che proroga di sei mesi la sospensione degli obblighi fiscali nelle zone terremotate in Abruzzo - non ha intenzione di mollare.

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