Roma

Una manovra da 200 milioni di euro

Dopo la scoperta dell’aumento del disavanzo e le accuse della Corte dei conti alla dissennata gestione finanziaria del quadriennio 2003-2007 targata Veltroni, il Campidoglio cerca di correre ai ripari con una serie di misure che porteranno a tagli, risparmi, razionalizzazione di spese e ritocchi tariffari. Quella che il Comune si appresta a varare sarà una manovra da 200 milioni di euro per la parte corrente, un bilancio “di guerra” (così l’ha definito l’assessore Maurizio Leo) ma improntato al principio di equità. Aumenteranno, seguendo quindi un criterio di equità sociale, le rette degli asilo nido in base al reddito, la tassa per l’occupazione del suolo pubblico e verranno tagliati i rappresentanti nei comsigli d’amministrazione delle società partecipate e gli stipendi dei dipendenti comunali. In pratica, dopo il lavoro sulla manovra, alla luce di un debito del comune di Roma pari a 12,4 miliardi di euro, la ricetta di Alemanno è quella per cui «chi ha di più deve dare di più». E questo nell’ottica di non gravare eccessivamente sulle famiglie ma sui redditi più alti colpendo gli sprechi. La manovra verrà approvata venerdì in giunta e poi discussa e approvata in consiglio entro luglio. Sul contenuto della manovra alcuni punti fermi: aumenteranno le rette degli asili nido che verranno rimodulate in base al reddito Isee e al quoziente familiare, aumenterà il costo di occupazione del suolo pubblico soprattutto nei locali del centro storico dove i costi potrebbero arrivare fino a +100%. «Il biglietto di bus e metro - ha detto l’assessore comunale al Bilancio Maurizio Leo - non aumenterà nè nel 2010 nè nel 2011» e comunque, ha aggiunto il sindaco «solo a condizione che migliori il servizio al cittadino». Rincari sono previsti per la Ta. Ri. anche se solo dello 0,2% per effetto dell’eliminazione dell’Iva del 10%. Dall’altra parte sarà un bilancio «di rigore e serietà, un atto di speranza verso il futuro», ha detto Alemanno. Ciò si lega alla lotta all’evasione e all’elusione che dovrebbe portare un introito di circa 20 milioni di euro e che partirà proprio dai settori dove sono previsti i rincari: per esempio, chi vorrà iscrivere il proprio figlio all’asilo comunale dovrà consegnare una documentazione sul proprio reddito e sulla quale, grazie a un accordo con la guardia di finanza, verranno effettuati controlli. Lotta agli sprechi vuol dire anche razionalizzazione degli acquisti, un capitolo su cui molto si dovrà ragionare per esempio sulle farmacia comunali Farmacap che pagano i farmaci 4-5 volte di più dei prezzi di mercato.
Discorso a parte per gli investimenti perché, per il sindaco, «servono più soldi e bisogna individuare altre aree da cui trarre risorse che non incidano sulla vita quotidiana dei cittadini, per esempio nicchie di interesse che godono di agevolazioni sopravvalutate in un momento di crisi».


Così si è conclusa la due giorni del Pdl romano, un mezzo week-end in cui il sindaco ha ricucito le fila della maggioranza e ha avuto colloqui, venerdì fino alle tre del mattino e ieri pomeriggio con le varie anime del partito, e cioè con i rampelliani, gli augelliani, gli uomini di Sammarco e i dissidenti del Laboratorio per Roma.

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