LA MANOVRA Tutte le misure

Iva al 21% e tassa sui redditi più alti. Donne, pensioni a 65 anni dal 2014

Roma - Aumento dell’aliquota massima dell’Iva di un punto, contributo di solidarietà sui redditi più alti. L’anticipo dell’adeguamento dell’età pensionabile per le dipendenti private. Il decreto di Ferragosto si rafforza con tre misure. E una, quella sull’imposta, inciderà sui saldi portando la manovra a sfiorare i 50 miliardi.

Le ultime modifiche arriveranno con un mexiemendamento per il quale il governo ha autorizzato la fiducia e che dovrebbe essere approvato oggi, insieme a tutto il decreto . Oltre alle modifiche concordate con la maggioranza nei giorni scorsi c’è la risposta al presidente della Repubblica, che lunedì aveva chiesto misure per «rafforzarne l’efficacia e la credibilità». Le misure annunciate ieri dopo il vertice di Palazzo Grazioli mettono ulteriormente in sicurezza i conti del decreto.
In particolare l’aumento dell’Iva di un punto al 21%. Così come è stato presentato ieri, cioè limitato all’aliquota massima, vale circa quattro miliardi di euro. Ma non sono esclusi successivi aumenti delle altre due aliquote agevolate, attualmente al 4% e al 10%. Comunque la cifrà andrà «al miglioramento dei saldi», ha precisato la nota del governo.

L’aumento dell’imposta sui beni e sui servizi è strutturale mentre il contributo del 3% per i redditi superiori a 300mila euro, resterà in vigore solo fino al 2013. Modeste le entrate. La nota di Palazzo Chigi, successiva al vertice riportava una soglia di reddito più alta, 500mila euro all’anno. Avrebbe dato, a regime, circa 88 milioni di euro. Il successivo consiglio dei ministri ha corretto il reddito minimo oltre il quale si paga il contributo a 300mila e toccherà 34mila contribuenti. Non dà molto, nel breve periodo, anche l’anticipo del progressivo aumento dell’età pensionabile. A regime, invece, l’aumento del requisito della vecchiaia per le donne dà 4 miliardi.
Fuori da questo piano, l’abolizione delle Province e il pareggio di bilancio in Costituzione. Ma in coincidenza con le tre strette, il governo ha fatto sapere di volere accelerare anche le riforme. Domani il Consiglio dei ministri approverà uno o due ddl costituzionali.

Tra le novità che potrebbero spuntare domani con il maxiemendamento, anche la cancellazione del carcere per gli evasori.

Schede a cura di Antonio Signorini e Gian Battista Bozzo 

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