È il giorno della star più attesa dell'edizione 2008 di «LatinoAmericando Expo». Nell'area adiacente al DatchForum di Assago, teatro dell'happening estivo a uso e consumo dei fan della musica latina, tutti gli occhi saranno puntati su di lui: Marco Antonio Muñiz, nome ereditato da un famoso cantante messicano e poi trasformato in Marc Anthony (New York, 16 settembre 1968), l'interprete e attore statunitense di origini portoricane meglio noto in patria come il "re della salsa".
La speranza di molti è che però non sia solo. Che con lui, cioè, ci sia anche la moglie, la bellissima Jennifer Lopez. Prima dell'atteso concerto, Anthony è atteso nella sala dell'Orologio, a Palazzo Marino, sede del Comune di Milano, dove l'assessore Giovanni Terzi gli consegnerà un riconoscimento al valore artistico. Nessuno conferma né smentisce la presenza della bella e celebre moglie sia in Comune sia a Palazzo Marino, ma visto che la star portoricana segue il marito sin dall'inizio del suo tour mondiale, con prole al seguito, è logico dedurre che voglia passare più tempo possibile insieme a lui e ai piccoli, per dimostrare «como ama una mujer». Non sarebbe una novità: tre anni fa alla premiazione dei Grammy Awards hanno cantato insieme in «Escapémonos», poi si sono ripetuti in «No me ames» (lo si trova nel greatest hits di Anthony «Sigo siedo Yo») e, più di recente, in occasione di «El cantante», il film prodotto (e recitato) dalla Lopez con protagonista il «caliente» Anthony, chiamato a interpretare la parte del leggendario cantante di salsa portoricano Hector Lavoe che dagli anni Sessanta agli Ottanta dominò la scena della musica latina a Porto Rico e Ny.
Tra i due se non è simbiosi poco ci manca. Entrambi hanno origini portoricane, sono cresciuti nella Grande Mela e amanti della musica latina e del cinema. «Prima di innamorarmi di lui ero una fan della sua musica e dei suoi film (Marc Anthony ha recitato a Broadway nel musical di Paul Simon «The Capeman», nel film di Martin Scorsese «Al di là della vita» e, storia dei nostri giorni, in «Hackers» con Angelina Jolie, ndr).
Una curiosità: il successo, ormai consolidato anche a livello internazionale, dell'artista del quartiere newyorkese di Spanish Harlem, che canta indifferentemente in inglese e in lingua spagnola (il suo best seller è «Mended», l'album uscito nel 2002), è arrivato dopo una lunga e dura gavetta. Agli esordi, l'erede riconosciuto di Tito Puente (il "padre della salsa" ne battezzò la carriera all'inizio degli anni Novanta), innamorato perso e da sempre anche dell'hip hop (ha collaborato con star del calibro di Dr.
Marc Anthony
LatinoAmericando
stasera, ore 21
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