«Attendo un chiarimento dal partito, ho chiesto ai dirigenti di motivare la scelta per potere valutare come comportarmi». È visibilmente contrariato il consigliere regionale uscente Matteo Marcenaro, escluso dalla candidatura del Pdl alle prossime regionali. «Non mi dò una spiegazione di questa scelta - ha aggiunto, ieri mattina, a margine del consiglio regionale - e vorrei conoscere i motivi per capire quali errori ho commesso». Il consigliere Luigi Morgillo smentisce invece che ci siano liti nel Pdl: «vengono scritte cose non vere - afferma a margine del consiglio regionale - come quella che ci dobbiamo affidare ai vertici di Roma per completare le liste. Ieri sono state votate dal coordinamento regionale e hanno ottenuto una maggioranza netta anche se con due riserve per quanto riguarda Savona e La Spezia». Morgillo parla dei casi Marcenaro e Gatti: «Marcenaro è stato escluso a Savona ed è giusto che possa fare valere le sue ragioni mentre Gatti non è stato scelto alla Spezia perché abbiamo scelto criteri di competitività. Anche lui ha la possibilità di impugnare la decisione, come prevede lo Statuto. In quel caso spetterà ai vertici nazionali del partito decidere». Secondo il consigliere regionale la questione si potrebbe comunque risolvere anche se una impugnazione ma «con una serena discussione sul ruolo allinterno del partito». Laspetto positivo, ha evidenziato Morgillo, «è che le riserve emerse nelle due province sono dovute a un eccesso di candidati. Non dimentico i tempi in cui non si riuscivano a fare le liste per mancanza di persone». Anche il coordinatore regionale del Pdl Lonorevole Michele Scandroglio butta acqua sul fuoco. «Le decisioni sono scaturite dai comitati provinciali - dice lonorevole- è evidente che qualche mal di pancia cè stato e ci sarà ma è inevitabile, visto che i posti disponibili sono meno dei possibili aspiranti».
Lo scioglimento delle riserve è comunque atteso entro il 29 gennaio, data indicata dal Pdl per la presentazione ufficiale delle liste definitive dei candidati, alla presenza del ministro Claudio Scajola. Il caso Spezia non ha mancato di suscitare reazioni anche nel Pd. Lonorevole Andrea Orlando approfitta per lanciare la sua frecciata. «Il fatto che i candidati del Pdl spezzini saranno decisi a Roma - sostiene - la dice lunga sul grado di autonomia che gli eventuali eletti potranno avere nel rappresentare gli interessi del nostro territorio».
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