Marchi vince il premio Veronelli

Lui, Luigi Veronelli, era di animo anarchico e spirito libero. Scomparso nel novembre 2004 all’età di 78 anni, è stato ricordato giovedì all’Angelicum di Milano dove gli amici del più grande critico enogastronomico italiano avevano dato appuntamento per la prima edizione del premio Veronelli. Sedici le categorie, alcune suddivise in riconoscimento alla carriera e alla figura emergente. Ecco così Daniel Thomases premiato come miglior giornalista enogastronomico in assoluto, Licia Granello e Manuela Piancastelli alla pari come speranze e James Suckling come numero uno in lingua straniera.

Migliori scrittori sono stati invece giudicati Alberto Capatti (carriera), Burton Anderson (straniero) e Paolo Marchi «per il brio con cui ha scritto le sue guide, Tutto pesce in primo luogo, e per la misura con cui, rispettando profondamente i valori della tradizione, è forse il critico più attento a tutto ciò che di nuovo bolle in pentola». Ristoratore principe Fulvio Pierangelini (e baby Raffaele Alajmo) che ha detto una bella cosa: «Sono qui perché siamo tutti debitori di qualcosa a Gino». Esatto.

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