Marchionne scala, Fiat sale al 30% di Chrysler

Ieri l'annuncio di Marchionne, che aveva posto come limite "qualche mese". Invece il Lingotto è salito questa mattina dal 25 al 30% nella casa americana. In una nota la Fiat fa sapere che "è stato raggiunto il secondo degli step previsti dall’accordo con la casa di Detroit"

Marchionne scala, Fiat sale al 30% di Chrysler

Torino - Detto, fatto. Marchionne ieri aveva annunciato che Fiat sarebbe salita al 30% di Chrysler "entro qualche mese" e "attigendo dalla cassa" del Lingotto. Si è dovuto attendere molto meno. Questa mattina la Fiat ha già annunciato di essere passata dal 25 al 30% di Chrysler. Lo annuncia il Lingotto, in una nota nella quale precisa che è stato raggiunto il secondo degli step previsti dall’accordo con la casa di Detroit. Le quote di partecipazione in Chrysler sono quindi così divise: Uaw Veba 59,2%, Fiat 30%, Tesoro Usa 8,6% e governo canadese 2,2%.

Crescono le vendite Il secondo Performance Event previsto dall’accordo con Fiat del 10 giugno 2009 - ricorda, in un comunicato, la Chrysler - consiste nel raggiungimento da parte del gruppo di Detroit di ricavi cumulativi superiori a 1,5 miliardi di dollari riferibili a vendite effettuate, successivamente all’intesa, al di fuori del Canada, Messico e Stati Uniti (Paesi Nafta).

Cosa prevede l'accordo Questo secondo step prevede anche la sottoscrizione di tre accordi da parte della Fiat o di sue collegate: un’intesa che coinvolga almeno il 90% dei concessionari Fiat in Brasile nella distribuzione di uno o più veicoli Chrysler (inclusi quelli venduti con uno dei marchi di Fiat Group Automobiles); un accordo che coinvolga almeno il 90% dei concessionari Fiat nell’Unione Europea nella distribuzione di uno o più veicoli Chrysler (inclusi, anche in questo caso, quelli venduti con uno dei marchi di Fiat Group Automobiles) e che preveda, ai fini dei rilievi relativi alle emissioni di CO2, l’aggregazione delle flotte di veicoli Chrysler Group e Fiat nell’Unione Europea; un accordo che preveda la remunerazione di Chrysler Group per l’utilizzo da parte di Fiat o sue collegate delle sue tecnologie al di fuori dei Paesi Nafta.

Il prossimo passo Il primo step, che ha portato a gennaio la partecipazione della Fiat dal 20 al 25%, è stato raggiunto con la produzione negli Stati Uniti (a Dundee in Michigan) del motore Fire.

Il Lingotto potrà aumentare ancora la quota al 35% quando sarà raggiunto il terzo Performance Event che prevede la produzione negli Stati Uniti di una vettura basata su una piattaforma Fiat con prestazioni di almeno 40 miglia per gallone. 

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