Roma - «Autisti noi? Piuttosto chauffeur e tuttofare a loro disposizione. Andiamo a fare la spesa con loro e con le loro mogli». «Un assessore tutte le mattine pretende di avere l’auto a una determinata temperatura. Lui però esce alle 10 e l’Alfa deve essere in funzione dalle 8.30 per far funzionare il condizionatore».
Sono voci anonime dei dipendenti dell’autoparco di Via Medina a Napoli, il garage che raccoglie 25 automobili del Comune, 17 Alfa 159 a disposizione di assessori e presidente del consiglio comunale e 8 Punto per le circoscrizioni. «Ad agosto - aggiunge un altro - alcuni assessori ci hanno fatto girare l’Italia, abbiamo visto molti luoghi di villeggiatura. Dicevano di andare in quei posti in servizio, ma secondo noi andavano solo in ferie».
Nessuno si espone ufficialmente, ma la magistratura ha già deciso di vederci chiaro e il pm Walter Brunetti della sezione Pubblica amministrazione della Procura di Napoli ha già acquisito dalla Guardia di finanza il registro nel quale sono annotati tutti i movimenti. Il riserbo è stretto ma, secondo quanto è trapelato, gli accertamenti si riferirebbero non solo all’attuale giunta ma anche alla precedente consiliatura di Russo Iervolino. La posizione del sindaco non è al vaglio degli inquirenti perché auto e scorta le sono forniti dal Viminale in quanto ex ministro dell’Interno.
Eventuali irregolarità sono da accertare, restano i dati. Al netto delle vetture della Polizia municipale, il Comune di Napoli conta su un parco di 390 auto che costa 800mila euro l’anno per manutenzione e polizze assicurative. L’ultimo appalto per i carburanti è costato oltre 1,3 milioni di euro. L’anno prossimo 300 mezzi dovranno essere dismessi, un’operazione da 30 milioni.
«Da parte nostra c’è la massima collaborazione», ha sottolineato il city manager Luigi Massa precisando che il Comune sta collaborando. La Procura, comunque, avrebbe scoperto che due assessori hanno utilizzato l’auto blu ad agosto per recarsi a Rimini e a Capo Vaticano: due località di mare che poco hanno a che vedere con la politica campana.
Episodi del genere a Napoli non rappresentano una novità. Nel 2006 fu bloccata una delibera che avrebbe consentito a ogni capogruppo in consiglio di usufruire dell’auto di servizio. Dieci mesi fa due consiglieri comunali di An, Renzullo e Santoro, avevano scritto al sindaco denunciando irregolarità nell’utilizzo dell’auto da parte degli assessori. La scorsa settimana un consigliere regionale aennino, Pietro Diodato, polemizzò con l’assessore comunale Nicola Oddati (Sd), «colpevole» di aver assistito a Napoli-Juve usando l’auto di servizio. L’interessato si era difeso motivando l’atto con la «sospensione del servizio di scorta».
Ma gli autisti di Via Medina continuano a lamentarsi: «Quasi tutte le sere gli assessori vanno a mangiare in un ristorante e noi aspettiamo fino a notte fonda. Dicono che sono riunioni di lavoro e ci prendono in giro».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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