Politica

La Margherita siciliana riesce a litigare su tutto

A Porto Empedocle ha salvato il sindaco candidato dell’Udc

Gaetano Ravanà

da Agrigento

La Margherita agrigentina sembra aver perso il senno. Un partito diventato difficile da amministrare e che sta creando molti problemi al segretario provinciale Diego Cusumano. Il fatto più clamoroso è quello di Porto Empedocle, dove nei giorni scorsi, al ballottaggio è stato eletto il nuovo sindaco. Grazie ai voti della Margherita locale, è stato eletto primo cittadino Calogero Firetto dell’Udc a discapito del candidato del centrosinistra, Orazio Guarraci.
Ma il partito della Margherita fa acqua anche in altri centri della provincia. A Palma di Montechiaro, il vice sindaco Angelo Amato è stato sfiduciato proprio dai suoi quattro consiglieri comunali, compagni di partito. Questi ultimi hanno chiesto al segretario provinciale di rimuoverlo dalla giunta guidata dal sindaco comunista Rosario Gallo, ma per tutta risposta, il segretario provinciale Cusumano ha deciso di commissariare la segreteria locale, mandando su tutte le furie i quattro consiglieri, che a questo punto, potrebbero decidere di cambiare aria.
Anche nel capoluogo c'è qualcosa che non fila per il verso giusto. Al Consiglio comunale di Agrigento ci sono due gruppi della Margherita: il primo formato da Nello Hamel e Giuseppe Licata, mentre nel secondo c’è Maurizio Bonomo, che ha preferito rimanere da solo con «Margherita Sicilia». Infine problemi anche a Canicattì dove da pochi giorni è stato eletto il nuovo Consiglio comunale. Due consiglieri della Margherita, Antonio Insalaco e Mimmo Licata, hanno avuto fin da subito dei forti contrasti con i vertici del partito, e hanno deciso di prendere qualche giorno di tempo preannunciando di fatto il passaggio addirittura nel centrodestra.

Insomma, la situazione è davvero difficile, e il segretario provinciale Diego Cusumano avrà i suoi grattacapi per cercare di ricomporre tutti i pezzi.

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