Mariella Burani Ok dal tribunale di Reggio Emilia all’amministrazione straordinaria

La sezione fallimentare del tribunale di Reggio Emilia ha deciso sul futuro di Mariella Burani Fashion Group dichiarando l’insolvenza dell’azienda, avviando così l’iter che fra 30 giorni potrebbe portare all’amministrazione straordinaria secondo la Prodi bis. Una decisione prevedibile, sollecitata dal ministero e condivisa dai sindacati, con cui il tribunale ha di fatto respinto la richiesta, avanzata dal legale della famiglia Burani, della nomina di un amministratore giudiziario per la gestione della società in attesa dell’assemblea fissata entro marzo per la nomina dei liquidatori. È stato anche nominato il commissario che curerà l’iter per l’ammissione alla procedura: è Francesco Ruscigno, di Roma, uno dei tre commercialisti indicati dal ministero delle Attività produttive. A lui spetterà il compito di predisporre una relazione, per il tribunale e per il ministero, sull’esistenza di prospettive di riequilibrio delle attività aziendali, presupposto di legge per l'ammissione vera e propria all’amministrazione straordinaria. Una volta pronta la relazione avrà luogo una seconda udienza con cui il tribunale avvierà formalmente l’amministrazione straordinaria. Alessandra Giovetti, avvocato della casa di moda, sostiene l’esistenza di «due strade possibili: la cessione di asset oppure la ristrutturazione tramite un concordato giudiziario», e ritiene quindi che ci siano ancora «delle chance di raggiungere un’intesa con i creditori se viene fatto l’accordo con il ceto bancario». I giudici hanno imposto agli amministratori la consegna dei libri contabili entro due giorni. Il 26 ottobre sarà avviata la verifica delle valutazioni riguardanti le domande dei creditori del gruppo. Sono già in calendario anche le successive udienze, fissate per il 2 e il 9 novembre. Il giudice delegato del tribunale è Luciano Varotti davanti al quale si è tenuta l’udienza martedì scorso e che si era riservato da 24 a 48 ore per esaminare la dichiarazione dello stato di insolvenza della società. Con ogni probabilità l’indagine sul crac sarà unificata tutta a Milano perché nel capoluogo lombardo, su richiesta del pm Luigi Orsi, il tribunale aveva dichiarato la prima insolvenza, quella della controllante olandese Burani Design Holding.

Proprio perché al tribunale di Milano è pendente un ricorso contro la dichiarazione di fallimento della capogruppo, l’avvocato della famiglia Burani, Giuseppe Amoroso, aveva chiesto la nomina temporanea di un amministratore giudiziario, allo scopo di recuperare la possibilità di un concordato preventivo.

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