Daniele Petraroli
da Roma
Troppo osé perfino per una sfilata di intimo. Scandalo, polemica, pubblicità, rumore, forse per nulla. E così rischia di saltare la «prima» di Valeria Marini come stilista. A richiamarla allordine è stato il presidente di «Alta Roma» Stefano Dominella. Dopo aver visionato la scheda tecnica della sfilata di capi di intimo firmata dallattrice, il patron ha emesso un giudizio insindacabile: o rivede il format della sua sfilata o non la presenterà il prossimo 15 luglio nellambito della kermesse «Alta Roma Alta Moda».
Cartellino giallo che rischia di trasformarsi in rosso per la neostilista. «La manifestazione - ha chiarito il presidente in una lettera inviata allattrice - non può prevedere una sfilata di nudo né essere tendenzialmente osé. La invito nuovamente ad attenersi allo spirito e alla missione della nostra manifestazione». Una clamorosa bocciatura, dunque, dovuta anche alle polemiche sui nudi in pedana che hanno accompagnato le scorse edizioni dellevento. «Facciamo tanta attenzione alla selezione degli stilisti - ha spiegato ancora il patron delle passerelle romane - nominando severe commissioni che hanno cercato con la loro serietà di togliere letichetta a Roma di piazza delle sfilate-scandalo e non possiamo accettare di tornare indietro».
La polemica comunque sembrava destinata a rientrare ieri pomeriggio. La Marini annunciava infatti di voler trovare un punto dincontro con gli organizzatori ma «senza mettere veli alle sue seduzioni». Daltronde, come spiegava lei stessa, dietro alla sua prima collezione di moda, dal titolo «Seduzioni» appunto, cè un gran lavoro. «Dietro a questa presentazione io e il regista Luca Tommassini ci stiamo lavorando da due settimane. Ci sono idee e creatività. Tra laltro mi sono ispirata al grande cinema e alle scene di ballo di alcuni noti film come richiede il tema di questa edizione di sfilate».
Su questo almeno, è stato daccordo anche Dominella: «La descrizione che propone della sua sfilata la riterrei più vicina a un film porno o al teatro Bagaglino che allAlta moda e alla sua qualità». E giù un nuovo invito a rivederne i contenuti dopo lennesima, pesante, stroncatura. «Non capisco davvero il perché di questa lettera - è stata la replica della Marini -. Forse la scheda tecnica è sembrata troppo osé alla commissione. Ma si tratta pur sempre di una sfilata di intimo». A questo punto sarà difficile trovare unintesa in una settimana.
La pubblicità almeno non è mancata. Per «Alta moda» e per la collezione di lingerie sexy della Marini.
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