«Nei primi tre mesi del 2010 cè stata una riduzione del 96% degli sbarchi di clandestini sulle coste italiane». Così il ministro dellInterno Roberto Maroni - che ieri ha espresso «piena stima e vicinanza» al prefetto Rodolfo Ronconi subito dopo aver appreso dellaccusa della procura di Siracusa - ha recentemente ribadito che la strategia dei respingimenti dei barconi è vincente. Ma i risultati fatti registrare nel 2010, con il pressoché totale annullamento degli sbarchi di irregolari provenienti dalla Libia, affondano le radici nellanno passato. È nel 2009 infatti che Maroni - che si è detto inoltre sicuro che laccertamento giudiziario «dimostrerà che le azioni poste in essere da Ronconi sono state pienamente conformi alle leggi nazionali ed internazionali» - ha combattuto le battaglie più importanti contro lassalto quotidiano alle coste del Paese. «Un anno fa - ha ribadito Maroni - Lampedusa bruciava. Le strutture avevano oltre 2mila immigrati che avevano invaso il centro del paese protestando. Oggi al centro di Lampedusa non ce ne è uno di clandestino presente. Abbiamo posto fine agli sbarchi dei barconi dalla Libia».
Lo scorso anno sono state nove le operazioni di respingimento nel Canale di Sicilia con le quali sono stati riportati a Tripoli 834 immigrati. È il 7 maggio scorso quando inizia la strategia dei respingimenti: circa 230 migranti sono soccorsi su tre barconi nel canale di Sicilia e riportati in Libia. Il giorno successivo un altro barcone, con circa 80 persone, è individuato e rimorchiato nel porto di Tripoli. Due giorni dopo, il 10 maggio, un pattugliatore della Marina riporta in Libia oltre 200 persone intercettate e soccorse. Dopo la prima «tripletta» gli imbarchi di clandestini hanno una pausa.
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