Marrakech tra minareti e regali di Natale

Qualche finestrella del calendario dell’Avvento è già aperta e la letizia dei mercatini di Natale è nell’aria, ma un impalpabile sogno di profumi e colori intensi potrebbe destare l’improvviso desiderio di far rotta verso sud. Sposare l’utile ricerca di insoliti o preziosi regali con un piacevole fine settimana in un luogo che rifletta ancora la luce dell’estate non è così difficile da realizzare.
Poco più di tre ore di volo e una manciata di minuti in taxi dall’aeroporto e Marrakech è lì, pronta ad accogliere il visitatore con le costruzioni rosate, l’antico minareto della moschea Koutoubia e piazza Jemaa El Fna, cuore religioso e magico della sua medina. E proprio all’interno delle antiche mura si potrebbe scegliere di alloggiare, lontano dal traffico e a due passi dai souk e da questa famosa piazza, fantastico universo e catalizzante quadro vivente. La prima sera se ne esce disorientati, la seconda incantati, la terza si è pronti a diventarne parte attiva, seduti sulla panca di una bancarella ad assaggiare spiedini di carne, grigliate di pesce e verdura, couscous e tajine prima di confondersi nuovamente tra coloratissimi venditori d’acqua, incantatori di serpenti, cantastorie, indovini, guaritori, musicisti, scrivani, donne che con l’hennè disegnano sulla pelle incredibili ricami. Già il giorno stesso dell’arrivo sarà difficile resistere alla tentazione di avventurarsi nei ricchi e variopinti souk e cominciare a percorrere la movimentata rue Semarine o la più tranquilla rue Mouassine curiosando tra le merci esposte in negozi spesso lillipuziani, seguendo l’armonia dei suoni prodotti dagli attrezzi degli artigiani, lasciandosi guidare da profumi, voci e colori passando senza timore di perdersi da un settore all’altro. Il vero smarrimento sarà nella scelta tra candele colorate, utensili in legno per la cucina, bicchierini di ogni forma e sfumatura, babbucce classiche di pelle, in cachemire o in tessuto tempestato di perline, morbide sciarpe di seta vegetale, spezie, panetti di profumo all’ambra, cosmetici all’olio di argan fino ai più preziosi piccoli oggetti d’antiquariato e ai gioielli berberi e tuareg. Tra un acquisto e l’altro, l’esplorazione dei souk porterà anche alla scoperta della Medersa Ben Youssef, l’antica scuola coranica e del Museo di Marrakech, le cui sale ospitano esposizioni di arte contemporanea.
La ricerca di artigiani nei funduk, i vecchi caravanserragli, e di botteghe nella kasbah poco più a sud di Jemaa El Fna sarà l’occasione per visitare il Museo Dar Si Said che raccoglie la quintessenza delle arti del Marocco, la Maison Tiskiwin, interessante tappa conoscitiva se si vuole intraprendere un viaggio verso il Sahara, il Palazzo Bahia con la serie di silenziosi cortili e padiglioni decorati con mosaici e porte di legno di cedro intagliato e il Palazzo El Badi, custode dell’antico minbar della moschea Koutoubia.
Dopo aver respirato la caotica serena vitalità dei bazar e delle stradine tortuose della medina, magari concedendosi una sosta per deliziare vista e palato con i dolci marocchini della Pâtisserie des Princes in rue Bab Agnaou, sarà piacevole trovare ristoro nel riad prescelto: tante le possibilità di alloggio nel cuore di Marrakech, sontuose dimore e piccole case tradizionali capaci di lasciare all’esterno degli spessi muri la vivacità della strada, aprendo portoni impenetrabili su cortili privati spesso arricchiti da piante e fontane.
Il mattino successivo ci si potrà muovere verso Guéliz, la nouvelle ville collegata al centro della medina dal lungo rettilineo dell’avenue Mohammed V. Qui, tra negozi di tessuti e accessori per la casa (come Scènes de Lin in rue de la Liberté), antiquari e articoli etno-chic, sarà gradevole programmare una sosta nell’oasi di pace dei giardini Majorelle ad ammirare, in un silenzio interrotto solo dal canto degli uccelli, la collezione di piante iniziata negli anni Trenta dal pittore francese Jacques Majorelle. Ampia scelta di ristoranti anche in questa parte della città: Al Fassia, tranquillo e di classe, in boulevard Zerktouni, ha la particolarità di essere gestito da una cooperativa tutta al femminile. Con un po’ di tempo in più a disposizione e un veloce viaggio in taxi si potrebbe decidere di raggiungere anche il Quartier Industriel di Sidi Ghanem, la vecchia zona artigianale ora eletta luogo di studio, lavoro ed esposizione da numerosi stilisti.
Se si organizza un lungo fine settimana in completa autonomia, l’Ente per il Turismo del Marocco fornisce un valido supporto attraverso il sito www.visitmorocco.com e il numero telefonico 02-58303633. Molte le proposte di «long week-end a Marrakech»: TClub, www.hotelplanitalia.it, tel. 02 721361, consiglia un pacchetto con partenza da Milano con voli di linea Royal Air Maroc/Atlas Blue e tre giorni/due notti al Riad Mehdi, con tariffe che partono da 593 euro a persona in camera doppia, comprensive di pernottamento e prima colazione. Per venire incontro alle esigenze di una clientela che desidera avvalersi dell’aiuto di un professionista capace di capire al volo gusti e desideri e condurre agli indirizzi degli atelier più esclusivi e segreti, alcuni alberghi della medina propongono il «week-end con personal shopper». Il riad Dar Darma, www.dardarma.com, con suite e appartamenti dai 165 ai 315 euro per notte, fino al 23 dicembre, per soggiorni minimi di due notti e su richiesta, offre gratuitamente ai suoi ospiti il servizio di un consulente per gli acquisti. Formula analoga per il riad Anayela, www.anayela.com (contact@anayela.com), con camere da 246 e suite da 331 euro per notte che ha creato il pacchetto «Christmas shopping special».

Dawn Boys-Stones, uno dei più conosciuti personal shopper di Marrakech, suggerisce «Three nights Christmas shopping», proponendo a gruppi di quattro persone l’intero riad Fawakay, www.riadfawakay.com, dimora con confortevoli spazi comuni e tre camere matrimoniali, al prezzo di 400 euro per notte e mettendo a disposizione la sua conoscenza per due ore di shopping al giorno.

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