Marylin Fusco: Di Pietro, e quello che il web non dice

Marylin Fusco: Di Pietro, e quello che il web non dice

Dice che la campagna elettorale l’ha travolta, che quasi non si aspettava di trovarsi in lista a correre per l’Italia dei Valori per un seggio all’Europarlamento. Lei è Marylin Fusco, eletta in consiglio comunale due anni fa, sta ancora cercando di capire come muoversi nel tormentato mondo della politica. Ma le sue ingenuità che, nei giorni scorsi, l’hanno anche messa davanti al plotone d’esecuzione del popolo dell’Idv perché in una trasmissione televisiva si è lasciata scappare che «Berlusconi è un perseguitato», trasudano tutta la sua genuinità e spontaneità. Lei, ligure, il collegio Nord- Ovest lo sta girando tutto. Tanto che dedica alla campagna elettorale almeno 18 ore al giorno. Solo 4 quelle dedicate al sonno. Non c’è tempo per nient’altro. Lo capisco quando ci sentiamo per fissare l’appuntamento per l’intervista. Alle 8.15 a casa sua, in Castelletto. Anche se l’orario non è invitante, impossibile dire di no ad una donna così affascinante.
Mi accoglie nel suo appartamento già attiva, abiti sportivi, scarpe da ginnastica, ancora più bella perché senza trucco con la lunga chioma nera raccolta dietro la testa. Mi fa strada fino alla cucina dove ha preparato una colazione da atleti: succo d’arancia, yogurt, biscotti e caffè. Prima di cominciare a chiacchierare mi chiede ancora qualche minuto. Ha già il computer portatile acceso sul tavolo e controlla i messaggi che sono arrivati dal sito dove trasmette in diretta quasi tutte la fasi del suo tour elettorale, parlando via web cam con gli elettori. Completato il primo atto della giornata ci mettiamo a parlare di contenuti.
A cominciare da quelli del suo sito, la politica in diretta per buona parte della giornata con risposte ad elettori e webnauti incuriositi dall’esperimento di Marylin. «Un’intuizione che mi permette di essere in contatto con un territorio molto vasto - racconta la candidata dell’Idv -. Sto girando tantissimo, cerco di toccare tutte le realtà del collegio ma per quanto mi sposti, non riesco a coprire l’intero Nord ovest. Questa idea mi sta aiutando e ho buoni riscontri». Contatti da 45 paesi diversi tra cui Iran, Sudan e Argentina per sapere chi è Marylin Fusco: «Una consulente legale, giovane, appassionata di politica che lavora molto e, purtroppo, si diverte poco - racconta -. Soprattutto in questo ultimo periodo della mia vita: ma anche la campagna elettorale ha il suo fascino e ho stretto amicizie con molte persone incontrate nei mercati o in serate organizzate per discutere di temi politici. Mi sono avvicinata alla realtà politica per la mia professione lavorando in Regione come consulente ho cominciato ad avere il desiderio di impegnarmi in maniera più diretta». Ed eccola qui a tentare un salto prestigioso: dal consiglio comunale genovese al parlamento europeo. Le faccio notare che se fosse stata candidata per il Popolo della Libertà, tale è la sua bellezza, l’avrebbero catalogata come velina berlusconiana. Lei pensa qualche secondo prima di rispondere: «Non saprei. La differenza tra me e una velina è che io non vengo dal mondo dello spettacolo, chi proviene da quella realtà sfrutta una visibilità che io non ho». Tra una chiacchiera e l’altra sfoglia il panino di quotidiani, poi mi chiede un attimo e si ricorda di aprire l’Ansa. Sfoglia le agenzie, chiede consiglio e ne archivia qualcuna da commentare per regalare altri contenuti al sito. Internet si sa è un’arma a doppio taglio, se da una parte le sta regalando visibilità dall’altra c’è chi ha provato a danneggiarla. Il video pubblicato su You Tube in cui ripete «Berlusconi è un perseguitato» le ha creato problemi con la base dell’Italia dei valori: «É stata una battuta detta all’interno di un ragionamento più ampio: è stata strumentalizzata - attacca Fusco -. Agli elettori dell’Idv dico che vorrei essere giudicata per ciò che propongo e mi chiedo perché solo io sono stata messa sotto tiro. Possibile che tra tutti i nostri candidati sia l’unica a meritare un comportamento del genere? Non vorrei ci fosse una premeditazione in questa vicenda».

Per l’Europa propone maggiori attenzioni alle dinamiche dei giovani per il lavoro con attenzione particolare alle attività imprenditoriali, «la vera alternativa al precariato è stimolare la nascita di nuove imprese, vorrei esportare il modello di Sviluppo Italia». Il tempo per l’intervista finisce, un rapido passaggio in bagno per una rinfrescata, un po’ di trucco, cambio d’abito e via verso una nuova frenetica giornata alla ricerca del consenso.

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