Canta perché si emoziona ancora, Massimo Ranieri - lo si vede dai sorrisi che gli scavano le guance allimprovviso - ma da buon teatrante rifiuta i cliché televisivi («cosa non rifarei? Il presentatore») e, peggio, detesta il successo facile. A giudicare da come è stato accolto una ventina di giorni fa al Gran Teatro, poi, in occasione del concerto dei Negramaro di cui lartista partenopeo è stato guest star, anche i teenager sembrano lasciarsi trasportare dallonda emotiva dei suoi vecchi cavalli di battaglia. «Quando dopo aver cantato Se bruciasse la città ho intonato la prima strofa di Perdere lamore è venuto giù il teatro: la sapevano a memoria anche le tredicenni. Chissà, lavranno imparata dalle mamme». La struggente lirica che valse a Giovanni Calone - in arte Massimo Ranieri - la vittoria al Festival di Sanremo dell88, verrà interpretata (cè da giurarci in coro col pubblico) stasera in occasione del debutto dello spettacolo Canto perché non so nuotare
da 40 anni che Ranieri sta portando in giro per lItalia con gran successo e che terrà il cartellone del Sistina fino al 13 gennaio. Scritto con Gualtiero Peirce, lo show melodico è coreografato da Franco Miseria e musicato da unorchestra tutta al femminile.
«Il progetto è nato sette mesi fa - spiega Ranieri entusiasta di tornare sulle stesse tavole che lo videro esordiente in teatro con Rinaldo in campo - e da allora è una marcia trionfale. Cento repliche in nove mesi, ovunque il tutto esaurito, ma sono ansioso e emozionato di tornare su questo palcoscenico da cui manco da troppo tempo». Cinquantasette anni da compiere il 3 maggio e 40 primavere passate a modulare quel dono del cielo chiamato voce con cui, oltre a sfamare ladorata famiglia cantando ai matrimoni per racimolare poche lire e qualche avanzo, ha costruito la sua professionalità. Il nuovo cd, per la cronaca, uscirà a ottobre prossimo, mentre è già pronto il primo dvd di una carriera da incorniciare.
«Sono stato tenace, ho lavorato sodo e dopo il successo ho scelto di ritirarmi in silenzio: avrei potuto diventare miliardario con Perdere lamore, invece ho puntato ancora una volta sul teatro. La mia fortuna? È stata incontrare Bolognini che mi volle per Metello, anche se il promotore della mia carriera fu Peppino Patroni Griffi. Fu lui a spiegarmi che avevo delle qualità dattore e che, da solo, il conto in banca non mi sarebbe bastato» confida il cantattore che a febbraio prenderà una pausa dalla tournée per dedicarsi al cinema. «Io e Scaparro finalmente coroneremo un vecchio sogno: girare un film sul Viaggio di Pulcinella. Il copione, tratto da un soggetto di Rossellini, è stato rielaborato da Scaparro e narra il viaggio di un uomo, Michelangelo Fracanzoni, che nel XVII secolo partì da Napoli con lillusione di fare del teatro che avesse senso, qualcosa da dire. È la storia di un teatrante come me».
In Canto perché non so nuotare lo showman interpreterà molte perle della canzone italiana dautore, spaziando con sensibilità e deferenza da Battisti a Battiato, Mina, Paoli e Tenco. Lo spettacolo, diviso in due tempi, non avrà un vero e proprio filo conduttore.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.