Sono ufficialmente agli arresti domiciliari dalle 15,30 di ieri pomeriggio lex consigliere capitolino Nunzio DErme e gli altri quattro indagati (Luca Blasi, Giovanna Cavallo, Francesco Brancaccio e Paolo Do), per i quali la Cassazione tre giorni fa aveva respinto il ricorso contro la richiesta del pm Salvatore Vitello, nellinchiesta per la «spesa proletaria» del 6 novembre 2004. Quel giorno un gruppetto di no-global fece la «spesa» gratis in un supermercato Panorama e alla libreria Feltrinelli.
Proprio alle 15,30, infatti, è stato notificato lordine della misura cautelare nello studio del legale degli indagati, lavvocato Marco Lucentini, e quindi le forze dellordine hanno provveduto ad accompagnarli nei rispettivi domicili. «È una misura particolarmente grave - ha detto lavvocato Lucentini - perché la decorrenza della fase di custodia cautelare può durare fino al massimo di un anno. Ora attendiamo che il Gip fissi la data degli interrogatori e chiederemo la revoca degli arresti domiciliari e delle altre misure cautelari». Insieme ai cinque, infatti, per altri undici è scattato da oggi lobbligo di firma. Gli indagati si dicono sereni.
I diretti interessati, comunque, non si aspettavano la decisione dei giudici. «Una misura cautelare fuori-misura e soprattutto applicata 20 mesi dopo il fatto», questo il commento sulla sentenza.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.