Oltre 200mila giocattoli sequestrati e un imprenditore di nazionalità cinese denunciato. È il bilancio delloperazione «China Toys» del comando provinciale della guardia di finanza di Roma, che si è conclusa ieri dopo giorni di pedinamenti. I giocattoli erano stipati allinterno di tre magazzini gestiti da un imprenditore cinese di 48 anni. I sopralluoghi effettuati allinterno di un complesso industriale al Tiburtino, apparentemente in disuso, ha consentito ai finanzieri di notare un flusso in entrata e in uscita di automezzi intenti alle operazioni di carico e scarico di merce inscatolata. Successivamente, acquisita la planimetria dellimmobile, verificati i dati ottenuti dai pedinamenti degli autocarri impegnati nel trasbordo delle merci, è stato possibile individuare un vero e proprio «bazar» costituito da tre magazzini. Allinterno del magazzino sono stati inoltre scoperti 90 condizionatori daria in totale stato di abbandono, altamente nocivi per lambiente in quanto contenenti pericoloso gas per refrigerazione. Tutti i prodotti erano falsamente etichettati con il marchio di conformità dellUnione Europea. Infatti, le lettere «Ce», erano soltanto stampate sulle confezioni, senza che le merci avessero effettivamente superato i test previsti per verificarne la sicurezza. I giocattoli sono risultati di importazione asiatica e non recavano nessuna istruzione per lutilizzo, e non riportavano le caratteristiche tecniche inerenti le materie impiegate per la loro realizzazione. Il valore stimato delle merci sequestrate supera i 5.000.000 di euro e saranno oggetto di importanti rilievi anche in materia fiscale.
Il capogruppo provinciale di Alleanza nazionale, Piergiorgio Benvenuti plaude al maxisequestro e allarresto.
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