«No» ai distributori automatici di medicinali da banco, divieto di vendita dei farmaci dal produttore al consumatore, introduzione di sanzioni a carico di medici e informatori scientifici in caso di offerta di premi per la prescrizione di medicine. Queste alcune delle più importanti novità introdotte da un provvedimento appena varato dal governo che, nel Lazio interesserà soprattutto 1500 farmacisti (quasi mille dei quali a Roma) e migliaia di medici di famiglia. Il decreto legislativo recepisce due direttive europee sui medicinali a uso umano e mette ordine in un settore regolato da leggi e leggine spesso in contrasto. «Questo provvedimento - spiega il sottosegretario alla Salute Cesare Cursi - ha lo scopo di regolamentare tutto il settore che riguarda il ciclo di vita dei prodotti farmaceutici nelle varie fasi: dalla registrazione alla produzione, dallimportazione fino alletichettatura e alla distribuzione. Particolare attenzione è riservata alla pubblicità e alla promozione dei farmaci, fattori questi che incidono notevolmente anche sulla spesa farmaceutica pubblica». Viene, infatti, limitata lattività promozionale a medici e farmacisti prevedendo un censimento annuale su base regionale dellattività degli informatori scientifici che avranno un rapporto di lavoro unico con lazienda di cui promuovono i prodotti. «È esplicitamente vietata - sottolinea Cursi - lofferta di premi, vantaggi pecuniari o omaggi a medici e farmacisti, se non di valore trascurabile e connessa allattività dei professionisti. Si limita il numero dei campioni gratuiti a un totale di 18 lanno (tra vecchi e nuovi nellambito del listino aziendale) e se ne prevede la possibile ulteriore riduzione in casi di significativi aumenti della spesa farmaceutica pubblica».
Massima severità, infine, per corrotti e corruttori: premi, mance e favori promessi o concessi dagli informatori, ovvero sollecitati o accettati da medici e farmacisti, costano da 400 a 1.000 Euro, larresto fino ad un anno e la sospensione per lo stesso periodo dallesercizio professionale.«Fra le novità da registrare - spiega il sottosegretario - il no allipotesi che il grossista o il produttore possano fornire direttamente i farmaci a domicilio del paziente confermando ancora una volta il ruolo della farmacia e del farmacista nella distribuzione dei farmaci».
Si tratta in sostanza di un lavoro rigoroso che ha consentito di recepire i contenuti di più direttive dell'Unione Europea, di cancellare sette leggi, di modificarne altre otto e di rispondere ai rilievi della Comunità Europea sulle norme vigenti in materia di registrazione e commercializzazione con una corsia preferenziale dei farmaci senza marca.
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