Spendere un po' di più, puntando sulla qualità. Andando a scoprire i piccoli produttori locali, che grazie alla filiera cortissima garantiscono la provenienza dei beni senza alzare i prezzi. In tempi di crisi, quando disoccupazione e inflazione erodono il potere d'acquisto, è questa la ricetta per mangiare in modo sano senza spendere un capitale. Ne è sicuro il nutrizionista Giorgio Calabrese, che consiglia di non cedere alla tentazione di acquistare prodotti scadenti pur di risparmiare un po'.
«Le abitudini alimentari degli italiani, al Nord come al Sud, stanno cambiando assicura -. Questo perché quando si vive una crisi economica, la regola del buon padre di famiglia impone di acquistare cibi che costano poco e riempiono molto». Ecco perché dai carrelli del supermercato sono piano piano spariti carne, pesce, frutta e verdura. Mentre sono aumentate le vendite di pane, pasta, formaggi poco nobili e pomodori. «Questo cambiamento sta portando a una conseguenza importante dal punto di vista nutrizionale: si mangiano più carboidrati e meno proteine nobili, come quelle animali prosegue l'esperto - . Si tratta di quella che io chiamo survival diet: la dieta della sopravvivenza». Un regime alimentare che permette di risparmiare, ma nel lungo periodo può portare a carenze dal punto di vista nutrizionale. «Mangiare in questo modo per una settimana non è un problema. Farlo per sei mesi o un anno può portare a un aumento della glicemia, oppure a una carenza di ferro o di vitamina B12. Una situazione pericolosa soprattutto per i bambini e per gli anziani».
Per questo le istituzioni dovrebbero intervenire. Dice Calabrese: «Il governo dovrebbe abbassare l'Iva sui beni di prima necessità, come per esempio la carne, la frutta e il pesce. Una politica di questo genere consentirebbe alle catene di supermercati e discount di venderli a prezzi calmierati». C'è però un segmento che cresce, nonostante non sia propriamente economico. Si tratta del settore bio, verso il quale si rivolgono sempre più spesso i gusti degli italiani. «In effetti il biologico sta avendo un successo clamoroso conferma -. A sceglierlo non sono le famiglie in grave difficoltà, ma comunque sta crescendo in modo esponenziale il numero di consumatori disposti a spendere un po' di più per acquistare cibi di qualità e a chilometro zero.
Le famiglie si stanno abituando anche a mangiare leggermente meno, dal punto di vista della quantità, pur di non rinunciare alla sicurezza». Una regola, questa, che secondo il nutrizionista dovrebbe valere sempre e per tutti.DU
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