«Il mercato non si svende per una moschea»

«Il mercato non si svende per una moschea»

Macché moschea. Il mercato del pesce ha già un futuro designato. O meglio, disegnato. Lo ha tracciato la mano dell’architetto Riccardo Forte e il progetto è stato già approvato dal Muncipio Centro est, sia sotto questa maggioranza di centro destra, sia sotto quella precedente, di colore opposto. Un voto unanime bipartisan ha già scelto quale sarà la nuova destinazione della struttura di piazza Cavour, che è un piccolo gioiello dell’architettura, non a caso vincolato dalla Soprintendenza, perché raro esempio di stile a cavallo tra l’ultimo eclettismo e le prime tendenze del movimento moderno, un po’ come la Stazione Marittima. Insomma, un pezzo di storia di Genova che non può essere cancellata o stravolta, ma inserita in un progetto di recupero moderno di strutture antiche. In questo senso, oltre al via libera incondizionato del Municipio, c’è anche un progetto ufficialmente inserito nel piano dell’Urban Lab.
E tutto questo potrebbe essere buttato a mare per la necessità di trovare un sito a una moschea che nessuno sembra volere? Una risposta negativa arriva proprio dall’architetto Forte, autore del progetto di riqualificazione del mercato del pesce. «La nostra idea è quella di arrivare a un recupero della struttura e a una trasformazione per una serie di attività che completerebbero tra l’altro il discorso aperto da Renzo Piano nel ’92 sul Porto Antico e il waterfront più in generale - fa presente il professionista - Urban Lab, alla categoria “piccoli progetti” ha proprio inserito questo intervento ritenendolo utile a completare quel meccanismo virtuoso che si è attivato in zona». Al posto delle cassette di acciughe troverà posto una «Casa della musica». Ma non solo. «È previsto il palajazz, che però avrà spazi per il cabaret, la musica da camera e altre arti - precisa Forte - Ma l’idea prevede pure spazi commerciali e sociali, troveranno qui una sede adatta alla loro attività associazioni come la Cineteca Griffith e l’Archivio storico della pubblicità». Oltre al fatto che un progetto c’è già ed è stato anche approvato con soddisfazione di molti, perché la boutade del Mil, il movimento indipendentista ligure, non regge? «Perché farci una moschea sarebbe un uso poco rispettoso della tradizione di quella struttura - è la spiegazione tecnica - Non in senso religioso per carità. Qui stiamo parlando del recupero di un edificio che potrebbe essere paragonato all’operazione fatta sulle piscine di Albaro.

Anzi, in quel caso si era trattato di un restauro conservativo dell’immobile, Qui la trasformazione va oltre. Oltretutto Urban Lab ha chiaramente detto che i soggetti protagonisti di queste trasformazioni devono essere i Municipi». Quello di Centro Est non sembra avere dubbi.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica