da Berlino
Mercedes ha saputo sostenere con grande determinazione la Classe A, la sua interpretazione di berlina compatta di segmento C, quando questa è incappata, poco dopo lesordio, nel celebre incidente del ribaltamento mentre un giornalista ne verificava il comportamento dinamico nella cosiddetta «prova dellalce». Limpegno tecnico profuso per risolvere il problema alla radice e una forte campagna di promozione hanno fatto presto dimenticare lepisodio e hanno consentito alla Classe A di decollare verso un successo di notevole portata, che si è confermato con la seconda serie. Ora questa, giunta alla metà del suo ciclo vitale, riceve una serie di aggiornamenti che ha lo scopo di tenere alto il consenso del pubblico.
A unoperazione analoga sono state sottoposte le due volumi della Classe B. In entrambi i casi, si è trattato soprattutto di ritocchi allestetica e alla finizione, mentre molto limitati sono stati gli aggiornamenti tecnici.
La Classe A ha così una più spiccata personalità, più Mercedes, adottando al frontale una nuova calandra, nuovi gruppi ottici e un paraurti di disegno più importante, sotto il quale è stata ricavata una presa daria di dimensioni maggiori rispetto alla precedente. Il risultato è un look più giovane che si conferma nella vista laterale con ladozione, nelle esecuzioni Elegance e Avantgarde, di nuove ruote in lega da 16 pollici. Nella sezione posteriore, le novità si identificano nel più avvolgente disegno delle luci posteriori e nei profili cromati che danno maggior forza al design del paraurti posteriore. Allinterno, la finizione si arricchisce grazie ai nuovi tessuti della selleria e nella maggiore cura posta nellottimizzare la disponibilità di spazio con laggiunta di razionali spazi, anche per le bevande. Sul piano tecnico, la Classe A presenta ledizione BluEfficiency del turbodiesel 1.6 Cdi da 82 cavalli, i cui consumi arrivano a soli 4,5/4,8 litri per 100 chilometri nel ciclo combinato. Aggiungendo la funzione «start&stop», che provvede a spegnere il propulsore nelle soste e a riavviarlo automaticamente, i consumi, soprattutto in città, scendono di altri 0,4 litri per 100 chilometri. Per attuare tale funzione, i tecnici Mercedes hanno adottato un grosso motore-alternatore collegato al propulsore termico da una specialissima cinghia poli-V, secondo lo schema sviluppato da General Motors per il suo sistema di propulsione ibrida leggera e che Mercedes ha acquisito per Smart Hybrid e, quindi, traslato in questo «start-stop». Per quanto riguarda la Classe B, i ritocchi stilistici riguardano, anche in questo caso, il frontale, al fine di conferirgli una più marcata personalità Mercedes grazie a una calandra nuova. La principale novità tecnica è costituita dallo sviluppo di una versione bi-fuel benzina-metano. È la prima volta che Mercedes propone un vettura con tecnologia bi-fuel. Denominata B 170 Ngt, utilizza il quattro cilindri di 2.034 cc con induzione a due valvole per cilindro, che ritroviamo anche alla propulsione delle B 200 e B 200 Turbo e che, in effetti, è il 1.700 cc la cui corsa è stata allungata da 78,5 a 94 millimetri.
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