Meteo e clima

"Fino a 10°C sopra le medie": cosa succede con l’anticiclone

L'anticiclone africano sarà responsabile di importanti anomalie termiche: ecco quali sono gli aumenti previsti, le zone più colpite e cosa accadrà nei prossimi giorni

"Fino a 10°C sopra le medie": cosa succede con l’anticiclone

Ogni inverno è abbastanza normale riscontrare pause di bel tempo, con l'anticiclone che può stabilizzarsi anche per molti giorni sul Mediterraneo e sull'Europa meridionale. La fase che stiamo attraversando rientra in queste casistiche, ma c'è comunque un'anomalia importante rappresentata dalle temperature che saliranno anche di 8-10°C al di sopra delle medie di febbraio sulle zone alpine, al Centro-Nord e sui rilievi appenninici.

"Qualcosa di eccezionale"

Il motivo di questi aumenti è presto detto: l'aria mite dell'anticiclone di matrice sub-tropicale provocherà rialzi termici enormi anche in quota oltre che a livello del mare: le aree maggiormente interessate saranno soprattutto Alpi e Appenini centrali. Laddove, per esempio, dovrebbero esserci 5-6 gradi durante le ore diurne ce ne saranno 15-16. Gli esperti de IlMeteo.it parlano di "eccezionalità" dell'evento. Dopo il gelo derivato da Nikola, stiamo quindi passando a una situazione diametralmente opposta con la mitezza (non si può chiamare caldo vista la stagione) che arriverà anche su Francia e Germania dove si sistemerà il "cuore" dell'alta pressione africana con venti provenienti direttamente dal deserto sahariano.

Inverno in stand-by

Come abbiamo visto sul Giornale.it, l'anticiclone di San Valentino non soltanto durerà a lungo (almeno 10 giorni) ma porterà con sé anche questa anomalia termica, tant'é che si parla di primavera anticipata. Sarà giovedì 16 febbraio il giorno in cui si raggiungeranno i valori più elevati, ma non ovunque: sulle aree dove resisteranno foschie e nebbie l'aumento termico sarà meno marcato. Come detto, sarà soprattutto sulle montagne che si registreranno i valori più elevati con cieli sereni e temperature che potranno mettere parzialmente a rischio il manto nevoso che si è accumulato nelle ultime settimane sui rilievi alpini e appenninici.

La tendenza a medio termine

Oltre alla temperature, quel che più preoccupa è l'assenza di precipitazioni che provocano una nuova emergenza siccità soprattutto sul Nord-ovest. L'inverno, però, non è finito, anzi: sono molti i segnali di un suo risveglio per la parte finale del mese di febbraio, quando potrebbe arrivare una nuova ondata gelida da nord con i presupposti per nuove nevicate a bassa quota e piogge su gran parte d'Italia. Si tratta delle medie delle proiezioni dei modelli matematici ma è prematuro parlare di previsioni.

Qualcosa, comunque, si muove, anche perché stiamo entrando nel vivo della stagione dei contrasti termici segnata dal maggior soleggiamento diurno che è causa di maggiori contrasti tra l'aria fredda in quota e quella più mite nei bassi strati. In ogni caso, di notte farà sempre freddo grazie ai cieli sereni e l'inversione termica che farà raggiungere valori intorno allo zero sulle aree pianeggianti del Centro-Nord e gelate al mattino sulla Valpadana e le aree interne delle regioni centrali.

QUI TUTTE LE PREVISIONI

Commenti