«Metro C, Veltroni deve esigere, non mendicare»

Era il 25 aprile. Durante le manifestazioni all’Altare della Patrai il sindaco Walter Veltroni ha preso da parte il presidente del consiglio Romano Prodi e ha bussato a quattrini. «Presidente - l’invocazione scherzosa ma non troppo del primo cittadino - mettiti una mano sul cuore per la metropolitana C». La terza linea sotterranea della capitale, che dovrebbe collegare piazzale Clodio con Grottarossa, ha infatti un costo che il Campidoglio certo non può sostenere da solo: «Servono - calcola Veltroni - 1.230 euro da pianificare in 10 anni. Di nostro noi abbiamo messo 4 milioni e mezzo. Roma ha investito 2.700 milioni di euro di suo per l’intero piano metropolitane. Voglio sapere quale altra città mette altrettanto di suo per le infrastrutture. Certo, non possiamo fare tutto con le nostre risorse».
Messaggio chiaro. Che non è però piaciuto nella forma in cui è stato espresso, al capogruppo in Campidoglio di Forza Italia, Michele Baldi: «Il sindaco di Roma - dice Baldi - non deve fare il mendicante, ma deve pretendere il dovuto, in quanto rappresenta la capitale d’Italia e del mondo, a differenza di qualsiasi presidente del consiglio». L’invito di Baldi a Veltroni è quello di alzare la voce, affinché il governo non sia sordo dinnanzi alla richiesta di risorse per la realizzazione di un progetto urbanistico importante. «Vorrei ricordare - conclude Baldi - che il tanto criticato governo Berlusconi, senza richieste di elemosina, ha finanziato la metro C e il raddoppio del raccordo anulare, non tagliando i fondi né agli enti locali né a Roma».
Sulla stessa linea anche il consigliere di An, Sergio Marchi, che afferma: «Roma ha bisogno di metropolitana efficiente. Per consentire l’ampliamento della rete, siamo pronti ad un impegno trasversale, ma il governo deve ascoltare le esigenze della capitale». Il comune ha comunque avuto, ieri, la sua piccola vittoria. È stato previsto un finanziamento da 36 milioni e mezzo per la realizzazione di un tratto della linea C metropolitana, per il tratto Roma-Pantano fino al deposito Graniti, che verrà inglobato nella linea C.
E al problema dei finanziamenti si aggiunge quello della sicurezza e della battaglia all’evasione tariffaria nelle metropolitane. «Dove sono i varchi automatizzati? - si domanda Desideri, capogruppo della democrazia cristiana per le autonomie alla Pisana - . Era il 25 ottobre del 2005. È trascorso un anno e mezzo da quando Fulvio Vento, presidente dell’Atac, aveva promesso di modificare il sistema di accesso alle due linee della metropolitana».

Promesse vane però, visto che nelle stazioni delle metropolitane i varchi a controllo manuale non sono ancora stati eliminati e i tornelli automatizzati, validi anche per gli abbonati, non sono ancora stati introdotti. E visto che tutto ciò non è ancora stato fatto, la sicurezza delle stazioni è precaria.

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