Roma

Metro, gli standard europei sono lontani

Metro, gli standard europei sono lontani

Daniele Petraroli

Situazione drammatica per il trasporto metropolitano nella Capitale. La A e la B sono decisamente lontane dagli standard europei di qualità. Questa volta a riferirlo non è il pendolare medio, magari elettore del centrodestra, sempre pronto a criticare l’amministrazione pubblica, ma un meticoloso studio statistico condotto tra marzo e maggio dall’«Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali del Comune di Roma».
I numeri parlano chiaro e sono impietosi con la gestione del servizio di metropolitane del Campidoglio. Cinque gli indicatori presi in esame: accesso alla stazione, informazione e attenzione al cliente, comfort dell’attesa, qualità del viaggio e sicurezza dell’utenza. E per i primi quattro il punteggio è inferiore all’«obiettivo qualità» di oltre dieci punti. «Nel corso del trimestre - recita il rapporto dell’ex-Authority - solo l’indicatore relativo alla sicurezza dell’utenza ha raggiunto livelli superiori o prossimi allo standard per entrambe le linee. In tutti gli altri casi la situazione monitorata mette in luce evidenti criticità del servizio metropolitano romano la cui offerta al cliente si colloca decisamente al di sotto di un livello qualitativo soddisfacente». Il gap di dieci punti, poi, viene ritenuto «significativo».
Il quadro diventa più chiaro se si scende nel dettaglio. Per «accesso alla stazione» si intende l’offerta di parcheggi, capolinea di autobus, interscambi ferroviari nelle zone limitrofe, ma anche la presenza di scale mobili e ascensori. E in questo caso il livello della metro A è decisamente basso. Ventitré punti sotto il punteggio standard richiesto.
Le cose migliorano leggermente per l’indicatore «informazione e attenzione al cliente». Migliorano nel senso che il punteggio è «solo» dieci punti sotto l’obiettivo richiesto. I problemi, in questo caso, riguardano le informazioni di viaggio in condizioni anormali e la carenza di personale.
La mancanza di servizi igienici, telefoni pubblici e attività commerciali rendono molto negativo, dodici punti per la A e dieci per la B, l’indicatore «comfort dell’attesa». Secondo il rapporto, infatti, sono sufficienti i posti a sedere a disposizione sulle banchine e le «condizioni ambientali», qualità dell’aria, pulizia e gradevolezza delle stazioni. Preoccupante, invece, la «qualità del viaggio» a bordo dei treni. Forse la voce che più interessa i pendolari. Pochi posti a sedere, poca pulizia, difficoltà di accesso e comodità nulle. Così sono dieci i punti di gap dal livello richiesto per la metro A e cinque per la B.
Unico dato che può far sorridere il Comune è quello sulla sicurezza. Giudicata adeguata dall’ex-Authority la deterrenza al crimine effettuata con personale di vigilanza, un’illuminazione adeguata e monitoraggio continuo.
Il confronto con le rilevazioni dei trimestri precedenti, poi, è decisamente deludente. Nonostante lo sforzo dell’Agenzia per mostrare un miglioramento della qualità dei servizi, infatti, il trend non è positivo per quasi nessun indicatore. Alcuni restano stabili nel tempo, come il comfort dell’attesa, in rosso come abbiamo visto, sulla linea B. Altri subiscono flessioni dopo periodi di ripresa, come le informazioni al cliente sulla linea A. Mentre dove si registrano i miglioramenti, come per la qualità del viaggio sulla A grazie ai dieci treni nuovi in circolazione nell’ultimo periodo, si tratta di un segno positivo solo rispetto al trimestre immediatamente precedente e non in senso assoluto. Inoltre è un dato che rimane comunque al di sotto dello standard richiesto. In questo caso di ben dieci punti. Addirittura il trend è negativo nell’unico parametro che raggiunge la sufficienza. Quello della «sicurezza dell’utenza».
«Si tratta di una foto impietosa dell’incapacità del Campidoglio di garantire la qualità dei servizi di trasporto - è il commento del consigliere comunale di An Luca Malcotti -.

Se Sindaco e Giunta si occupassero di più di questi problemi e meno della politica degli annunci non saremmo in questa condizione che ci fa sfigurare davanti a milioni di turisti».

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