(...) con il Treviso e martedì primo maggio con il Verona». Sulla sua squalifica ha aggiunto. «Avevano chiesto due anni, me ne hanno dati cinque - ha sottolineato - Ma non è un problema. Me ne possono dare anche venti, l'importante che non tocchino il Genoa». Ancora sconosciute le motivazioni del verdetto che verranno invece rese note nei prossimi giorni. «Il fatto che la Disciplinare si sia riservata di pubblicarle - ha aggiunto l'avvocato Mattia Grassani legale della società rossoblù - conferma la complessità della decisione. In ogni caso pur nella condanna ci possiamo ritenere moderatamente soddisfatti soprattutto perché l'organo di giustizia sportiva ha disgiunto responsabilità dei singoli individui da quelli della società non andando ad incidere sulla classifica di un campionato a otto giornate dal termine». Nel dispositivo della sentenza della Disciplinare sono poi finiti anche l'ex presidente del Como Aleardo Luciano Guido Dall'Oglio inibito a svolgere attività in Figc per sei mesi e l'ex amministratore unico della società lariana Massimo D'Alma squalificato per tre anni.
Sospiro di sollievo dunque nell'ambiente del Grifo per una vicenda che da subito in molti non avevano esitato a definire assurda. A questo proposito, prima del verdetto, la Fondazione Genoa aveva preso ufficialmente posizione con un duro comunicato esprimendo preoccupazione e protesta e denunciando come i tempi della giustizia sportiva fossero «a volte tardivi, a volte accelerati e frettolosi». Intanto è giallo sulla bomba carta esplosa nel settore ospiti all'Olimpico di Torino durante la partita Juventus-Genoa. Un tifoso rossoblù di 37 anni è fermo a casa con una stampella per una lesione al polpaccio della gamba destra e con alcuni punti di sutura alla gamba di sinistra senza sapere chi è il responsabile di tutto ciò. «Nedved aveva appena realizzato il vantaggio per la Juve - ha dichiarato Luca M. che di professione fa il rappresentante di commercio - e la partita stava per riprendere quando la ragazza vicino a me si è spostata improvvisamente. Ho visto una luce bianca tra le gambe e un colpo incredibile, mai sentito prima. Sembrava un macigno piovuto dal cielo. Poi ho avvertito un forte dolore mi sono portato dall'altra parte della gradinata e mi sono sdraiato. Solo dopo dieci minuti sono stato soccorso e trasportato nell'infermeria dello stadio dove mi hanno dato alcuni punti di sutura alla gamba». L'uomo è stato poi ascoltato dalla Digos e non risulta indagato, ma è considerato dalla polizia un semplice testimone, testimone di una vicenda che non ha ancora contorni definiti. Perché se è vero che le forze dell'ordine stanno ancora visionando i filmati proposti dalle telecamere sistemate all'interno dello stadio è vero anche che dai primi rilievi le immagini non consentirebbero di capire da dove l'ordigno sia arrivato. «Si vede solo fumo» avrebbe commentato a caldo un funzionario di polizia mentre il tifoso ferito non è stato in grado di identificare la provenienza del forte petardo.
Sul fronte del calcio giocato invece c'è da segnalare la ripresa degli allenamenti per la squadra rossoblù. Il gruppo di Gasperini si è rivisto a Pegli in previsione della partita di venerdì sera al Ferraris contro il Treviso. La buona notizia si chiama Gaetano De Rosa.
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