Chi era Charlie Kirk, maestro del dibattito ucciso in Utah. Così ha portato i giovani a Trump

L'enfant prodige del movimento America First ucciso in Utah. Ha creato dal nulla un'organizzazione che coinvolge milioni di studenti decisiva nella rielezione di Trump

Chi era Charlie Kirk, maestro del dibattito ucciso in Utah. Così ha portato i giovani a Trump

La stampa mainstream definiva Charlie Kirk come un pericoloso populista, un’estremista che lavorava per distruggere la democrazia americana. Chi l’aveva incontrato o gli aveva fatto una domanda durante gli eventi che organizzava nelle università a stelle e strisce aveva di lui tutt’altra opinione. Charlie Kirk aveva solo 31 anni, non si era nemmeno laureato, non aveva santi in paradiso ma, grazie alla sua determinazione e alla sua fede, era riuscito negli ultimi anni a mettere in piedi una poderosa macchina da guerra che ha portato milioni di giovani a votare per Donald Trump.

Il suo omicidio avvenuto proprio durante questi incontri pubblici nei quali Kirk dibatteva con chiunque, in maniera energica ma sempre rispettosa, ha colpito l’universo conservatore in maniera inaudita, facendo sorgere paralleli addirittura con l’assassinio a Dallas del presidente John Fitzgerald Kennedy. Ripercorriamo insieme la vita e la carriera di questo maestro del dibattito che era diventato in pochi anni uno dei collaboratori più fidati di Donald J. Trump.

Da enfant prodige a fenomeno di costume

Quando si è presentato per l’evento alla Utah Valley University che gli sarebbe costato la vita, Charlie Kirk continuava a fare quello a cui aveva dedicato la vita: organizzare i giovani conservatori nelle università americane e renderli in grado di cambiare per sempre gli Stati Uniti. La sua storia è al limite della favola: quell’idea nata quando aveva 18 anni e si sentiva disperatamente solo nella sua università di estrema sinistra si è trasformata nel giro di pochi anni in un movimento che, secondo alcuni analisti, ha deciso l’elezione del 47° presidente degli Stati Uniti. Il quartier generale di Turning Point Usa, il più grande gruppo studentesco conservatore al mondo, che ha già aperto succursali in diversi paesi europei, è testamento del talento per l’organizzazione di questo enfant prodige che ha saputo conquistarsi un posto da assoluto protagonista nella politica a stelle e strisce.

Charlie Kirk Utah 2025

Dagli inizi come libertario anti-Obama a capo di un’organizzazione con un fatturato di oltre 100 milioni di dollari, l’ascesa di Charlie Kirk è stata tanto fulminea quanto inspiegabile. A 21 anni conduceva già trasmissioni per Fox News, prima di diventare assistente del figlio di Donald Trump ed imbarcarsi nella missione di “salvare la civiltà occidentale” un dibattito alla volta. La satira sferzante che gli ha recentemente dedicato il cartoon South Park l’aveva accolta come l’ennesimo segnale del successo della sua strategia fatta di opinioni talvolta sopra le righe ma supportate da argomentazioni molto solide. Charlie Kirk si è fatto largo soprattutto grazie alla sua presenza sui social media, dove nel solo 2024 ha raccolto più di 15 miliardi di visualizzazioni sulle varie piattaforme. Il ritratto approfondito che gli ha dedicato il giornale dello Utah Deseret News parla di come Kirk non si accontentasse certo della popolarità. Il suo scopo era molto più ambizioso: “Diventare un’istituzione altrettanto conosciuta e potente del New York Times, di Harvard e di big tech”. Una montagna da scalare un video, un’opinione scomoda, un dibattito vinto alla volta.

Charlie Kirk 2020

Il segreto? Populismo, fede e determinazione

I tanti detrattori di Charlie Kirk lo accusavano di essere letteralmente peggio di Hitler ma i suoi punti di vista non erano molto lontani da quelli di altri esponenti del movimento America First: un mix di nazionalismo, populismo con massima attenzione all’immigrazione, al gender e alla radicalizzazione in corso nella politica americana. In realtà, il vero obiettivo di Charlie Kirk era reclutare giovani di talento e farli lavorare per rendere di nuovo grande l’America: i giovani dipendenti di Turning Point Usa hanno un fervore quasi religioso nell’occuparsi di social media come di influenzare le prossime elezioni in questo o quello stato. L’ambizione finale di Kirk è sempre stata una sola: fare in modo che il movimento Maga riuscisse a sopravvivere alla fine dell’era Trump, diventando una parte integrante della politica a stelle e strisce per i prossimi decenni. L’establishment repubblicano non ha mai digerito i suoi metodi troppo diretti, il fatto che su questioni di principio non scendesse mai a compromessi, dall’aborto al gender fino all’immigrazione illegale, ma milioni di giovani hanno votato per Trump lo scorso novembre anche grazie al lavoro indefesso della sua organizzazione.

Charlie Kirk Trump 2019

Quando lo scorso luglio Kirk ha organizzato uno dei suoi Student Action Summits in Florida, sono stati settemila i delegati presenti: solo tredici anni prima, alla convention repubblicana a Tampa, Kirk aveva fondato TpUsa dopo aver ricevuto la sua prima donazione. Questo comunicatore di talento aveva saputo conquistare allo stesso tempo il cuore di milioni di giovani e la fiducia del presidente, che lo considerava fondamentale per la sua squadra. Assassinandolo, i nemici di Trump lo hanno privato di uno dei suoi fedelissimi, tagliando la testa di una delle organizzazioni più efficaci nella politica grassroots rivolta ai giovani.

Charlie Kirk Trump Jr 2025

Kirk lascia la moglie e due bambini piccoli, ai quali riusciva sempre a dedicare abbastanza tempo, come alla sua profonda fede cristiana.

Più che le sue opinioni controverse, a mancare molto sarà il suo esempio ed il fatto che, cosa più unica che rara, continuasse imperterrito a discutere con chiunque, di qualunque cosa, in maniera sempre rispettosa. Forse questo più che altro spiega perché il movimento Maga abbia reagito alla sua morte come se fosse uno di famiglia.

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