Milano aperta d’agosto ma solo per quattro giorni

Per poter essere inseriti nella guida stampata in 190mila copie dal Comune basta garantire il servizio solo 32 ore. Sotto controllo panettieri e farmacisti

Quest’anno dovrebbe essere più facile trovare un panettiere o un’edicola aperti sotto casa, anche nei giorni a cavallo di Ferragosto, periodo che ha abituato i milanesi che restano in città a un panorama fatto di asfalto bollente e saracinesche rigorosamente abbassate. La guida «Milano aperta ad agosto», che quest’anno tocca le 190mila copie, distribuite - questa la novità - anche nell’hinterland, riporta suddivisi per categorie, 6545 negozi aperti in agosto, il 13% in più rispetto ai 5.794 dello scorso anno. Nello specifico aumentano le adesioni da parte di negozianti che vengono prodotti di prima necessità come i panettieri, che passano dai 460 del 2007 a 654 del 2008 (+42%), gli alimentari, che salgono da 325 a 447 (+47%), i dentisti che raddoppiano le aperture, passando da 15 a 29, i veterinari, che quest’anno presteranno il loro prezioso servizio in 36,7 in più dello scorso anno. Disponibili a lavorare durante il mese più torrido dell’anno anche ristoratori (440 contro i 430 del 2007), gestori di bar (da 345 a 402) ed edicolanti, passati da 688 a 765. Saracinesche alzate anche per 266 distributori di benzina, contro i 238 del 2007, negozi di abbigliamento (da 231 a 286, +35%). In calo le farmacie, che registrano un -3% (da 424 a 412) e le tabaccherie e ricevitorie -12%.
Anche le boutique del Quadrilatero della moda rimarranno aperti in agosto. Certo, non stiamo parlando di un servizio pubblico, ma di un aspetto comunque importante per l’immagine di Milano come dimostra l’aumento del numero di turisti, che sale ogni anno circa del 10%: «Si tratta di un turismo ricco, che viene a Milano anche perché attirato dalle grandi firme - spiega Massimiliano Orsatti, assessore al Marketing territoriale e turismo di Palazzo Marino - è quindi importante che i commercianti capiscano l’opportunità e collaborino».
Tutto bene, dunque, ma solo in apparenza: non è infatti detto che gli oltre 700mila milanesi che rimangono in città avranno la certezza di scendere e trovare fruttivendoli, panettieri e farmacisti pronti a servirli. Nemmeno consultando scrupolosamente la guida che il Comune mette a disposizione in tre supporti diversi: cartaceo, digitale (www.comune.milano.it/milanoaperta) o “telefonico“ (0202020). Perché? Per il semplice fatto che per poter essere inseriti nella guida, è sufficiente garantire le saracinesche alzate solo 4 giorni, ovvero 32 ore. I cittadini non si illudano, quindi, di fare la spesa o trovare un dentista nella settimana a cavallo di Ferragosto. Ecco allora che le sanzioni dell’annonaria, che ha potere di controllo solo di panettieri e farmacie, non spaventano nessuno: si parla di 42 euro. «la sanzione è ridicola - commenta Massimo Todisco dell’Osservatorio di Milano - tra una settimana sarà tutto chiuso, soprattutto nelle periferie. Come faranno gli anziani, costretti a fare chilometri per raggiungere un supermercato?».


«Non possiamo costringere i negozianti a rimanere aperti - spiega Orsatti -. È vero che il decreto Maroni dà ai singoli comuni la possibilità di aumentare le sanzioni fino a 500 euro, ma preferiamo proseguire con l’opera di convincimento dei negozianti». Buona fortuna.

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