Ancora una volta la riscossa del centrodestra partirà da Milano. Un antidoto ai veleni, alle lingue biforcute dei pentiti, all’assedio delle procure, ai racconti delle escort e ai voltafaccia dei compagni di viaggio. All’orizzonte le elezioni regionali di marzo.
Nessun volantino, nemmeno un manifesto. Ma la voce è corsa in fretta. «Solo telefonate e messaggini», spiegano gli organizzatori di quella che nel Pdl continuano a chiamare «una manifestazione improvvisata, nulla di ufficiale». Eppure l’attesa per l’arrivo di Silvio Berlusconi oggi pomeriggio in piazza Duomo (lato Rinascente alle 17) è tanta. A farla crescere i mesi e le ultime giornate ad altissima tensione nei Palazzi. E, soprattutto, il ricordo di due anni fa. Quando, era il 18 novembre, in piazza San Babila un incontro improvvisato, così simile a quello di oggi, si trasformò nell’ormai famoso «discorso del predellino», un appuntamento che ha cambiato la storia politica del nostro Paese. I rapporti con Gianfranco Fini cominciavano a essere tesi, Pier Ferdinando Casini puntava a smarcarsi da un’alleanza troppo stretta e Berlusconi, con un colpo d’ingegno, senza nessuno di Alleanza nazionale al fianco, annunciò lo scioglimento di Forza Italia. E propose agli alleati di entrare in un’unica formazione. Quella che chiamò il Popolo della libertà. Che stravinse le elezioni riaffidando a Berlusconi i galloni di premier. Chi ci sta dentro, chi non ci sta fuori, fu il diktat di allora. Azzardato pensare che anche per il discorso di oggi Berlusconi scelga un filo rosso simile? Forse no.
«Certo che a Milano ci sarà il “Predellino2” - la convinzione del deputato pdl Giorgio Stracquadanio - Ma non nel senso di un qualcosa che si chiude per dar vita a qualcos’altro, come avvenne nel 2007, ma perché sarà l’occasione per un rilancio dell’azione politica del Pdl e per l’avvio di campagne per le regionali e le riforme costituzionali». Il motivo di tanta aspettativa? «Sarà il primo intervento non istituzionale ma politico di Berlusconi da quando la Corte Costituzionale ha bocciato il Lodo Alfano. Nei giorni scorsi in molti si erano chiesti se al Cavaliere fosse convenuto parlare in tv, magari a reti unificate, o in Parlamento. Ebbene ora è chiaro che ha scelto di parlare in piazza, alla gente, a tutte quelle persone che per sostenerlo stanno arrivando da tutta la Lombardia e non solo». E per Stracquadanio quella di oggi sarà l’occasione per segnare ulteriormente un solco tra il premier e il co-fondatore del partito, Gianfranco Fini.
Fin qui le ipotesi. Di certo, annuncia il coordinatore del Pdl Ignazio La Russa, c’è che oggi Berlusconi a Milano aprirà la campagna elettorale per le regionali di marzo. «Annunciando, o meglio ufficializzando - anticipa La Russa - la candidatura di Roberto Formigoni». Ma non solo. Perché «Berlusconi consegnerà anche la tessera del Pdl a Letizia Moratti». Il miglior testimonial per la campagna di tesseramento che ora dalle piazze si sposta su internet, nelle sedi di partito, nei gazebo che saranno organizzati in tutte le città. «L’antiberlusconismo - ripete La Russa - sarà spazzato via dal grande successo del centrodestra alle regionali.
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