Milano - Nove arresti nei confronti di cittadini italiani e stranieri per il reato di associazione a delinquere finalizzata all'illecita esportazione di armi e sistemi di armamento verso l'Iran, in violazione del vigente embargo internazionale. Fra i nove arrestati ci sono cinque italiani, residenti a Monza, Brescia, Torino, Cadeo (in provincia di Piacenza) e in Svizzera e 4 iraniani, di cui due residenti in Italia, a Torino e Roma. I soggetti iraniani sono ritenuti essere appartenenti ai servizi segreti.
Operazione Sniper Con l’operazione "Sniper" è stato possibile, spiega la Gdf, interrompere forniture di apparecchi ottici di precisione (mille), di produzione tedesca, e di giubbotti autorespiratori da immersione (120) destinati a armamenti militari, soprattutto grazie alla collaborazione con le autorità inglesi, svizzere e romene.
Armi ed esplosivo L’intervento della finanza ha consentito anche di bloccare i preparativi relativi all’esportazione in Iran di un ingente quantitativo di proiettili traccianti, di esplosivi provenienti dall’est-Europa e una miscela di materiale energetico piroforico, altamente infiammabile e ad alto contenuto di energia termochimica usata nel settore militare come munizionamento, innesco esplosivo o per bombe incendiarie.
Triangolazione internazionale Gli arresti di stanotte sono stati eseguiti nelle province di Milano, Torino, Roma, Piacenza, Treviso, Varese, Brescia, Verbania, Viterbo e Padova.
Le accuse sono associazione a delinquere finalizzata all’illecita esportazione verso l’Iran, in violazione del vigente embargo internazionale, di armi e sistemi militari di armamento, con l’aggravante della transnazionalità. L’organizzazione è riuscita a trasportare in Iran materiale bellico, anche attraverso triangolazioni con Paesi terzi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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