La Milano che conta al compleanno di don Verzè

Il mondo della politica e dell’economia ieri al San Raffaele Le rose rosse di Formigoni, la commozione di Albano e di Fede. Oltre al premier tre ministri per il prete che "trasforma i sogni in realtà". Il cardinal Martini: "Io e San Luigi siamo diversi ma entrambi attenti a chi soffre"

La Milano che conta al compleanno di don Verzè

Ha compiuto novant’anni ma ha già preso impegni per i prossimi trenta. Don Verzè, durante i festeggiamenti del suo compleanno, fa l’annuncio che tutti suoi invitati aspettano: «Continuerò a fare il presidente del San Raffaele e il rettore dell’università Vita e salute». Non ci sarà nessun passaggio di testimone per ora e il primo a esultare è il suo vice, Mario Cal, designato come potenziale erede: «Don Luigi non ha bisogno di alcun successore». Ad applaudire, in platea, ci sono ministri (Roberto Maroni, Mariastella Gelmini, Ferruccio Fazio) e autorità. Tra le prime file, il sindaco di Milano Letizia Moratti, che poi raggiungerà il ristorante per il pranzo in onore di Don Verzè a bordo dell’auto di Silvio Berlusconi, e il presidente della Provincia di Milano Guido Podestà, che commenta: «Don Verzè è un uomo coraggioso e combattivo, una persona instancabile che, da sempre, si impegna per aiutare chi si trova a dover affrontare la malattia, sapendo anche cogliere sfide difficili, come quelle di sconfiggere il cancro e di dare vita alla medicina preventiva, che ci consentirà di avere speranza di vita per oltre 120 anni».
Assente il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, impegnato in Valtellina, che tuttavia rimedia con un colpo di teatro e invia all’amico un fascio di novanta rose rossa a gambo lungo. Un mazzo «scenoso» che viene piazzato ai piedi del palco su cui salgono, assieme al festeggiato, anche il premier Berlusconi e il cardinale Carlo Maria Martini, ex arcivescovo di Milano.
A fare gli auguri a Don Verzè ci sono tanti volti noti. Tra i politici arrivano gli assessori regionali Luciano Bresciani e Massimo Buscemi, gli ex sindaci di Milano Gabriele Albertini e Paolo Pillitteri, il consigliere comunale Andrea Mascaretti e l’assessore Alan Rizzi, il questore Vincenzo Indolfi, Bruno Ermolli, presidente di Promos (Camera di commercio). E poi ci sono Iva Zanicchi, Renato Pozzetto, la moglie di Mike Bongiorno con il figlio. E il cantante Albano Carrisi, da tempo amico di Don Verzè. Seppur assenti il ministro dei Trasporti, Altero Matteoli e il presidente del Senato, Renato Schifani inviano al festeggiato messaggi di auguri e biglietti.
A sorpresa, alla fine della cerimonia, fa la sua comparsa anche il direttore del Tg4 Emilio Fede, ricoverato dalla sera prima al settimo piano del San Raffaele. «Non potevo non dare un saluto», commenta, fuggiasco per una mezz’ora dal letto del reparto.
Tra i regali più graditi c’è il libro curato dal cardinale Martini «Una parola per te», raccolta di episodi biblici. A consegnarlo a Don Verzè è Elsa, una bimba nata nel suo stesso giorno. «Io e Don Luigi - commenta il cardinale - siamo molto diversi per cultura, preferenze sociali e politiche ma ci accomuna l’attenzione per chi soffre». Scivolando in una gaffe, lo chiama addirittura «San Luigi» e poi lo definisce «un fanciullo, semplice come una colomba e prudente come un serpente». Dopo poco il cardinale Martini è costretto a lasciare la sala per un lieve malore. Malato da tempo di Parkinson, accusa qualche disturbo a causa del protrarsi della cerimonia oltre i tempi previsti.
Prima del festeggiamento ufficiale, Don Verzè ha inaugurato il suo nuovo ufficio, in un incontro riservato a pochi intimi tra cui Berlusconi.

Un’immensa stanza circolare, ricavata all’interno della cupola di vetro dell’ospedale, sotto le ali dell’angelo che campeggia sulla cima. Un posto quasi mistico, piante, fiori e una voliera piena di uccelli e pappagallini. «Devo abituarmi a lavorare sempre più vicino al cielo» scherza.

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