Milano ha la coperta corta, Roma la scopre

Armani senza Bulleri, con Watson infortunato e Booker spompato

Il minimo per avere il massimo, un grande impegno per non avere niente. Roma batte Milano nell’ultimo quarto (parziale 14-27), ringraziando soltanto Stefansson (17 punti) e, in parte, Gabini più dello svagato Lorbek, più di Ray o del solito Hawkins. Quarto di luna nera per l’Armani che lascia i 12 punti di vantaggio accumulati dopo 26’42",raccolto pieno per una Lottomatica Roma irritante che, però, ha trovato qualcosa quando ormai Milano era sfinita, ridotta nel numero anche dall’infortunio di Watson, dopo aver perso alla vigilia Bulleri che resterà fuori un mese.
La gente del Forum - 4.600 persone, più di 4000 alleati a fischiare chi, dalla curva Olimpia dove campeggiava lo striscione «Giustizia per Sandri», dalla tribunetta romana, quattro gatti, voleva prima il silenzio come chiedeva un volantino e poi i cori contro la polizia - in una strana atmosfera di ribellione, anche di coraggio, in quelle curve c’è gente diffidata più volte. Un’atmosfera lugubre vista anche la qualità del gioco: orribile Roma, coraggiosa, ma ormai spolpata Milano che ha retto fino a quando Booker ha potuto guidare i nuovi compagni, con Gallinari (13) e Sesay (15) attivi, ma a miccia corta, che ha resistito fino a quando Watson (11 rimbalzi), feritosi al naso in uno scontro con Hawkins (17” secondo del terzo quarto), colpito ancora al naso una seconda volta a 1’17” dalla fine del terzo tempo, è andato in spogliatoio a farsi ricucire e quando è tornato ormai era tardi. Un parziale di 19-2 soffocava la squadra di Caja, con una panchina ridotta dopo aver cacciato Gadson («Ci servono facce pulite, non da discoteca» ha detto l’allenatore) e dopo l’incidente a Bulleri.
Spiccano Touré (23 punti, 9 su 12 al tiro, per Cantù battuta dalla Napoli di Jones 29 punti) e Gaines (12 punti nella vittoria di Treviso all’ultimo secondo su Montegranaro con tiro da 3 di Chalmers). La difesa romana diventava più attenta e con poco sforzo (ma Repesa onestamente ammetteva: «Dimenticarsi una partita del genere») si guadagnava i punti per consolidare il secondo posto.

Quando il presidente Corbelli se ne andava sul -8, tutto era scritto e non crediamo davvero che riprendersi Cavaliero dalla Fortitudo possa bastare perché l’idea di sfascio totale, al penultimo posto in classifica, sembra evidente e Giorgio Armani è lontanissimo, non soltanto perché si trova a Tokio.
Bufera anche a Varese, rimasta da sola all’ultimo posto nonostante i 16 punti del nuovo acquisto Skelin, battuta in casa da Avellino. Siena sfoga la rabbia di coppa su Rieti con i 28 punti di Lavriunovic.

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