Milano, incubo al calar del buio Rapinata e violentata sotto casa

MilanoLa quarantunesima vittima di una violenza sessuale in città dall’inizio dell’anno è una bella ragazza mora di nome Laura, che ha 31 anni, origini pugliesi e fa la farmacista in provincia. Laura vive con i genitori, il fidanzato (anche lui pugliese e in procinto di sposarla) e la sorella maggiore al quarto piano di uno stabile di via Vignati, in zona Affori, a nord di Milano. Un quartiere certo non centralissimo, piuttosto popolare e abitato da molti extracomunitari, ma sicuramente non malfamato al punto d’avere il terrore di rincasare con il buio. Un quartiere dove da mercoledì sera, dopo quello che è accaduto a Laura, tra le donne si è diffuso il panico. E da allora i carabinieri si sono messi alla strenua ricerca del nordafricano di lingua francese che avrebbe approfittato della ragazza.
La giovane, a bordo della sua Toyota Yaris, mercoledì intorno alle 21 è rientrata a casa. Ha aperto il cancello elettronico con il telecomando per attraversare la rampa che porta ai box dove ha parcheggiato. Una serie di operazioni quasi meccaniche per Laura. Che purtroppo non si è accorta che, proprio approfittando dell’apertura del cancello, qualcuno si era intrufolato nel palazzo e l’aveva seguita. Mentre risaliva le scale dai locali garage verso il suo appartamento, infatti, all’improvviso, nell’androne, le è apparso dinnanzi uno sconosciuto. Un uomo descritto come un nordafricano con il volto coperto dal cappuccio di una felpa. Che prima l’ha schiaffeggiata con violenza, quindi le ha tappato la bocca, l’ha minacciata e l’ha costretta a seguirlo portandola di nuovo giù verso i box. Dove l’ha rapinata dei 100 euro che Laura aveva nella borsetta e dell’orologio da polso, quindi l’ha assalita, l’ha spogliata in parte e, dopo averle sferrato una botta in testa, ha abusato di lei. Un stupro durato alcuni minuti: l’aggressore, infatti, è fuggito spaventato quando la coraggiosa ragazza, mentre cercava di liberarsi di lui, si è accorta dei contatori della luce che aveva accanto e - con freddezza, nonostante la paura che l’attanagliava - ha pensato di attirare l’attenzione degli altri condomini abbassando le leve. E così è stata raggiunta dalla sorella e da alcuni vicini di casa il cui arrivo ha intimorito lo stupratore facendolo scappare con la refurtiva. Poco dopo sono arrivati i carabinieri e Laura, sotto choc, è stata portata alla clinica Mangiagalli per essere visitata dai medici dell’Svs (Servizio violenze sessuali).
«Mia figlia sta bene, non ha avuto problemi particolari. Adesso bisogna che catturino quella bestia perché qui ci sono tante giovani donne che hanno paura» ci ha detto ieri la madre della ragazza che abbiamo incontrato nel palazzo insieme al fidanzato di Laura. «Vogliamo parlare il meno possibile per non intralciare le indagini» ha concluso la donna.
«Chi si riempie la bocca di tanti astratti discorsi sull'integrazione dovrebbe riflettere sull'ennesima violenza denunciata da una donna milanese rapinata e violentata nella propria cantina.

Perché si tratta del quarantunesimo episodio accaduto in città da inizio anno. Ma in ben 35 casi l’autore individuato era straniero e 22 sono i nordafricani coinvolti» ha commentato ieri il vicesindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato.

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