Milano - Rivolta interetnica, violenti scontri per strada, aggressioni e danni ad auto, negozi e locali. E' stata una serata d'inferno, a Milano, in via Padova, una delle "casbah" della metropoli lombarda. La rivolta è partita dalla comunità nordafricana dopo l'uccisione di un giovane egiziano accoltellato, a quanto pare, da alcuni sudamericani. La lunga arteria stradale è stata il teatro di una guerriglia urbana: auto ribaltate, vetrine sfondate, motorini rovesciati e gruppi di nordafricani che a decine si spostavano nelle traverse laterali a caccia di peruviani ed ecuadoriani. In cerca di vendetta, per punirli dopo l'accoltellamento mortale.
La polizia è riuscita con difficoltà a contenere la situazione, proprio perché, dopo l'esplosione della rabbia questi gruppi di facinorosi hanno continuato a imperversare con un mordi e fuggi di continui di attacchi e danneggiamenti.
Secondo la ricostruzione della questura l'episodio che ha dato vita alla rivolta è avvenuto alle 17.40. Un gruppo di latinos e tre amici, due egiziani e un ivoriano, che si trovavano tutti sullo stesso autobus in via Padova, hanno cominciato a sfottersi e minacciarsi. Appena i tre nordafricani sono scesi dal mezzo il gruppo di sudamericani li ha seguiti e raggiunti accoltellando uno di loro, Hamed Mamoud El Fayed Adou di 19 anni, che è morto sul posto nonostante i tentativi dei soccorritori di rianimarlo. Ferito uno dei suoi due amici, L.K. ivoriano di 21 anni, ma per fortuna solo lievemente ad un braccio. Il terzo, cugino della vittima, è riuscito invece a scappare ed è illeso. I due sono stati poi accompagnati in Questura dove sono stati sentiti a lungo dalla Squadra Mobile confermando questa versione dei fatti. Ricercati cinque giovani sudamericani.
Non era passata nemmeno mezz'ora dalla morte del giovane egiziano quando, partendo proprio dal punto dove era stato accoltellato, è scoppiata la rabbia dei suoi connazionali e amici. Un centinaio di loro, che presidiava il luogo dove si trovava il cadavere, hanno cominciato a fronteggiare la polizia che nel frattempo si era schierata per impedire passaggi in direzione del centro, verso piazzale Loreto e corso Bunos Aires.
Ma ad un certo punto, come se si fossero improvvisamente organizzati, i nordafricani hanno fatto dietro front, si sono infilati in una via laterale e hanno cominciato a spaccare tutto quello che trovavano sulla loro strada, girando dietro via Padova e sbucando di nuovo sulla strada principale saltando lo schieramento di polizia. Anche lì poi, fino alla centrale piazza Loreto, hanno scatenato la loro ira sui negozi sudamericani e sulle auto parcheggiate.
"A me hanno rotto solo una panca - racconta la titolare italiana di un bar - ma qui adesso c'é un clima di odio razziale e temo per quello che potrà accadere nei prossimi giorni". Al momento non ci sono fermi di polizia, anche se intorno alle 22, un folto gruppo di nordafricani sbucato improvvisamente da una via è stato circondato dalle forze dell'ordine, che li ha perquisiti prima di accompagnarli a gruppi in Questura e anche a bordo di un autobus dell'Atm.
E mentre due giovani, camminando sul marciapiede, facevano un inequivocabile gesto
minacciando di tagliare la gola a un gruppo di giovani latino americani, nel punto in cui è morto l'egiziano i suoi amici bruciavano il sangue rimasto a terra dopo avergli gettato sopra dell'alcol al grido di "vendetta, vendetta".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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