Milano - Il sindaco di Milano Letizia
Moratti ha dato mandato all’ufficio toponomastica del Comune di
individuare una via o un’area della città da intitolare a
Bettino Craxi a dieci anni dalla morte. Lo confermano fonti di
Palazzo Marino.
Il sindaco ha anche avvisato dell’iniziativa la famiglia del
leader socialista, morto ad Hammamet, in Tunisia, il 19 gennaio
del 2000.
I tempi per la realizzazione del progetto al momento non sono
prevedibili, hanno sottolineato le fonti interpellate: c’è
infatti un iter da seguire prima che la delibera arrivi
all’esame della Giunta comunale per l’approvazione.
Pillitteri: "Usciamo da anni squallidi" "È una riabilitazione, una cosa
buona e giusta e riconosco al sindaco di Milano Letizia Moratti
il merito di averci pensato: si esce definitivamente da anni che
definire squallidi è riduttivo". Così Paolo Pillitteri,
cognato di Bettino Craxi, sindaco di Milano alla vigilia dello
scoppio di Tangentopoli e membro del direttivo del Psi negli
anni dell’inchiesta di Mani Pulite ha commentato la decisione di
dedicare una via o un altro luogo di Milano al leader socialista
scomparso il 19 gennaio del 2000. "Craxi è una figura con cui ancora dobbiamo fare i conti -
ha detto Pillitteri - È stato un politico innovatore, un
precursore sotto tanti punti di vista".
Pillitteri, che ha da poco compiuto 69 anni, sposò la
sorella di Craxi, Rosilde. Coinvolto nella vicenda giudiziaria,
non potè partecipare al funerale del cognato. "Ero già pronto
a partire quanto mi venne comunicato che non potevo allontanarmi
da Milano - ha ricordato l’ex sindaco di Milano - E ancora non
riesco a spiegarmi quali siano state le oscure ragioni"
Di Pietro fa polemica: "Era un latitante" Antonio Di Pietro non condivide quella
che definisce "la riabilitazione" di Bettino Craxi a dieci anni
dalla morte. "Io credo che ci sia una distorsione della
realtà, attraverso tentativi di riabilitazione di una persona
condannata per corruzione e illecito finanziamento ai partiti,
responsabile di tanti debiti nelle casse dello Stato nella
prima repubblica. Anche oggi continua a essere scambiato per
una persona in esilio, in realtà era latitante", ha dichiarato
il leader dell’Italia dei valori a CNRmedia, a quanto riferisce
una nota. "La differenza tra lui e il suo sodale e amico Berlusconi
è che Craxi per sfuggire alla giustizia è scappato,
Berlusconi invece è andato in Parlamento per farsi le leggi
che gli servivano per non farsi processare o per non fare
risultare i reati che aveva commesso", ha aggiunto.
Cicchitto: "Di Pietro incivile" Il Pd prenda le distanze da Di Pietro,
che con le parole di oggi su Bettino Craxi conferma "che
purtroppo esiste nel nostro sistema politico e mediatico un grumo
di inciviltà, di odio, di rozzezza del quale l`ex Pm ed il suo
partito sono la punta dell`iceberg". Lo dichiara Fabrizio
Cicchitto, capogruppo Pdl alla Camera. "Di Pietro - prosegue Cicchitto - è il portavoce di un network
che ha capacità di fuoco che non può essere sottovalutata. La
risposta a tutto ciò deve essere in primo luogo politica: o le
componenti normali e civili dell`opposizione, l`Udc ma
soprattutto il Pd, prendono nettamente le distanze e si pongono
come qualitativamente altre rispetto a Di Pietro e ai suoi
committenti oppure assai difficilmente la vita politica italiana
tornerà ad essere normale. Dell`anomalia, della anormalità,
dell`imbarbarimento della vita politica del nostro Paese è stata
riempita larga parte del 2009. Adesso bisogna vedere se questa
dichiarazione di Di Pietro conclude `degnamente` quest`anno o se
è un fuoco d`artificio per cominciare con lo stesso stile il
2010".
Capezzone: "Dichiarazioni indecenti" "Le dichiarazioni di Antonio Di Pietro
su Bettino Craxi sono letteralmente indecenti, e mostrano Di
Pietro per quello che è. Resta da capire come possano gli
uomini del Pd (che, a livello internazionale, aderiscono
all’Internazionale Socialista: e non andrebbe dimenticato il
ruolo proprio di Craxi in quello sdoganamento) rimanere al
fianco di un soggetto simile". Lo afferma il portavoce del Pdl,
Daniele Capezzone.
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