2 giugno, parata dei sindaci e selfie a Palazzo Marino

Quattro ex all'alzabandiera, assenti Moratti e Pisapia Sala apre l'ufficio ai cittadini: uno arriva col tricolore

2 giugno,  parata dei sindaci e selfie a Palazzo Marino

Mancavano Letizia Moratti e Giuliano Pisapia per completare il «quadretto» che Beppe Sala sperava di portare a casa nel giorno del 2 giugno. Dopo la lettera di sostegno al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e all'Europa, sottoscritta da tutti i sindaci di Milano ancora viventi nei giorni in cui 5 Stelle e Fdi gridavano all'impeachment, Sala contava di scattare una foto-ricordo a sette nel giorno della festa della Repubblica. Anche se nel frattempo il governo Lega-M5S ha giurato fedeltà al Capo dello Stato e si è insediato. Letizia Moratti, Giuliano Pisapia e Giampiero Borghini erano via (sembra) per impegni pregressi, Sala ha dovuto accontentarsi di Gabriele Albertini, del primo e unico sindaco leghista Marco Formentini, Carlo Tognoli e Paolo Pillitteri, arrivati ieri in piazza Duomo per la tradizionale cerimonia dell'Alzabandiera. Il prefetto Luciana Lamorgese al suono della Fanfara dei Carabinieri ha passato in rassegna le forze armate schierate di fronte alla cattedrale. «Milano continua nella tradizione, guardando al passato, al presente e al futuro, confermando i propri valori - ha detto Sala -. Stiamo attraversando un periodo turbolento ma io sono pronto per collaborare con il nuovo governo. É chiaro che la nostra direzione è ben definita, fatta di crescita e solidarietà».

Come tradizione comanda, dopo la cerimonia il sindaco ha ricevuto per circa un'ora cittadini e turisti nel suo ufficio (in 12mila ieri hanno approfittato della giornata di porte aperte a Palazzo Marino). Selfie con i bimbi, tre copie del suo libro su Milano autografate ad una fan. «Buon 2 giugno, viva la festa della Repubblica» l'augurio ripetuto più volte. C'è la coppia che scatta la foto del piccolo Luca in braccio al sindaco e la invia in diretta ai nonni a casa, il milanese Pietro Gariboldi che arriva con un maxi tricolore, la residente che ne approfitta per sollecitare Sala a «fare qualcosa per riaprire i vespasiani».

Sul tavolo che il sindaco ha traslocato da Expo a Palazzo Marino (dove già si trovava negli anni in cui era city manager della Moratti, prima che lo nominasse commissario del 2015) c'è lo stesso dossier che spiccava l'anno scorso, quello sulla «Riapertura dei Navigli». Ma «in un anno siamo arrivati al dibattito pubblico» sottolinea l'ex manager. L'11 giugno partirà la consultazione dei cittadini in Sala Alessi. «Sono fermamente convinto che riaprire i canali sia una buona cosa per la città - premette - ma altrettanto consapevolmente convinto che servono tempi giusti, non si possono affrettare le cose e creare un impegno economico e di cantieri eccessivo. Ma voglio chiudere il mandato vedendo avviati i lavori».

Al ricevimento per 2 giugno a Palazzo Diotti il prefetto Lamorgese ha sottolineato che la festa «serve a ricordare i valori base della nostra: democrazia, coesione sociale, solidarietà». La star è Carlo Cottarelli, premier mancato.

ChiCa

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