Credete ancora che costruire una casa sia la cosa più bella del mondo? Sì è salato, oggi il mattone è salato più che mai, il mercato immobiliare è fermo ma gli italiani, si sa, ne hanno un vero culto e benché oggi si dovrebbe recitare «Casa, amara casa», «Homi», l'esposizione dedicata all'ambiente domestico che ha aperto ieri alla fiera di Rho - Pero per rimanervi fino a mercoledì 22 gennaio, vuole riportarci a dire «Casa, dolce casa». Antichità e tecnologia abbinate in un nuovo connubio di bellezza e funzionalità, interpretate nei colori più rilassanti della natura come il beige, il marrone, il verde, compongono questo evento che è l'evoluzione del «Macef» e che raccoglie 1.488 aziende espositrici da ogni continente, su una superficie di 80 mila metri quadrati.
«Cerchiamo di portare ottimismo. Il bando regionale «Lombardia Concreta» è una misura che offre 100 milioni di finanziamenti con un ribasso del 3% dei tassi grazie all'assistenza del consorzio di garanzia Fidi per le imprese che chiedono soldi alle banche» ha detto l'assessore alle attività Produttive della Regione, Alberto Cavalli. Affinché le aziende continuino a creare idee come «IToch», dei «toch», come si dice nel mantovano, di legno disegnati per ottenere un'amplificazione superiore del 30% dell'iPhone e dell'iPad; sono pezzi di tronco, intagliati dall'orecchio di un esperto liutaio, che non hanno nessun collegamento elettrico ma riescono a diffondere i suoni provenienti dai compagni teconologici a noi più vicini in modo armonioso.
Gli oggetti di design italiano sono suddivisi in dieci «pianeti» diversi, dedicati al «Living Habits», l'«Home Wellness», «Fragrance & Personal Care», «Fashion & Jewels», «Gifts & Events», «Garden & Outdoor», «Kid Style», «Home Texitiles», «Hobby &Work». Traducendo alla nostra maniera: a «Homi» c'è tutto, dai dettagli cari all'occhio ai profumi e gli odori, ai suoni e i rumori che trasformano lo spazio nel nostro irrinunciabile nido.
La tavola, questa nostra amica, disdegna il celere pasto del perdente «fast food» per dedicarsi ad uno «slow food», un mangiare solenne, composto di coccole e di sapori cotti dalle donne sui fornelli per fare del cibo una vera e propria scena di convivialità curata da Luca Trazzi. E poi il giardino, questo nostro respiro, insegna che la dimora di «Homi» non dimentica tutto il corredo che viene dall'intera storia dell'abitare umano questo pianeta foriero di doni. Nel tessile brillano i colori dei tappeti orientali, che aprono al mondo dell'hammam, dei broccati italiani, delle sete stampate a motivi floreali o negli autunnali colori dei boschi. Un satellite è completamente dedicato ai bambini.
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