Altro caso di meningite, ma gli esperti frenano: "Non c'è alcun allarme"

"È il momento dell'anno in cui c'è il picco, malattia rara. Siamo sotto la media europea"

Altro caso di meningite, ma gli esperti frenano: "Non c'è alcun allarme"

I riflettori sono puntati sulla meningite, così ogni giorno arrivano dettagli su nuove persone che purtroppo si ammalano: agli Spedali Civili di Brescia sabato scorso è stato ricoverato un giovane di 19 anni colpito da sepsi meningococcica. I casi registrati in Lombardia nel 2017 sono 11. Ne sono stati analizzati 10: tre sono di ceppo B, sei di ceppo C e uno di tipo W135.

Fatti che generano allarme, nonostante gli esperti, riuniti ieri in Regione, spieghino ancora una volta che l'incidenza non è alta anche se lo sembra, perché il ciclo della malattia è stagionale e questo è uno dei momenti dell'anno in cui colpisce con maggiore intensità: il picco si registra tra dicembre, gennaio e i primi giorni di febbraio, con una piccola risalita intorno ad aprile e maggio.

Inoltre, i dati usciti dal vertice confermano che i casi sono in linea con gli anni precedenti e con il resto d'Italia, che si tratta di una malattia rara, che non esiste nessun focolaio a Milano o in Lombardia. Anzi, il numero dei contagiati è nettamente inferiore alla Spagna e alla Francia, pari alla Germania e significativamente al di sotto dell'Inghilterra. E però la letalità del meningococco è alta, intorno al 10 per cento, ed è questo che continua a far paura a genitori e adolescenti, nonostante l'infezione sia rara, «come un vaso che cade in testa», per usare un'espressione usata al tavolo.

Il pool di esperti che si è riunito in Regione ha confermato che la situazione non presenta ragioni di allarme. L'invito è a ricorrere al vaccino, soprattutto nelle età in cui è più efficace e mette al sicuro se stessi e le persone intorno. Spiega l'assessore al Welfare, Giulio Gallera: «Gli esperti hanno ribadito che solo una vaccinazione a tappeto dei bambini piccoli e degli adolescenti può contribuire a ridurre l'incidenza dei casi in futuro e che quindi sono loro le categorie che in questo momento vanno maggiormente coinvolte. Attiveremo anche chiamate dirette per queste fasce».

La Lombardia ha messo a disposizione vaccini scontati per chiunque voglia ricorrervi. Ma, per agevolare la vaccinazione di piccoli e adolescenti, al momento della prenotazione (che avviene attraverso il codice fiscale) scatta una corsia agevolata per i più giovani. Bimbi e adolescenti potranno «saltare» le consistenti liste d'attesa: sono già arrivate circa 70mila richieste di vaccino.

Chi telefona per prenotare il vaccino - registrano dalla Regione - spesso non sa quale vaccino chiedere o, ancora peggio, lo chiede contro il ceppo C perché costa meno. Da qui i consigli degli esperti, che invitano a richiedere il vaccino contro il ceppo B fino ai 4 anni e il quadrivalente per gli adolescenti fino ai 18 anni , per chi non ha mai fatto il vaccino C neanche da piccolo e per chi viaggia molto, soprattutto nei paesi dell'Africa.

Il direttore generale della Sanità, Giovanni Daverio, ha sintetizzato l'andamento della malattia e ricordato che un picco si è registrato negli anni 2004 e 2005. Dal 2010 in poi non sono mai stati superati i 40 casi ogni anno di sepsi o meningite da meningococco.

La discesa significativa è da attribuirsi alla riduzione dei casi in età infantile, dovuti al diffondersi della vaccinazione. C'è però una risalita nelle classi giovani e adulte, per la presenza di ragazzi che non sono stati vaccinati contro il meningococco C. Proprio questa è la ragione per cui la Lombardia ha offerto i vaccini scontati.

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