«Altro che sì al referendum, Sala deve difendere Milano»

La coordinatrice di Forza Italia boccia il Comune «Migranti? Non c'è più posto. A Renzi spieghi questo»

Alberto Giannoni

Il referendum e i problemi di Milano. Forza Italia accende i riflettori sulla sfida di dicembre. Intanto tiene il fiato sul collo del centrosinistra, che a 4 mesi dal voto, davanti alle emergenze della città, vede esplodere le sue contraddizioni. Il quadro che il sindaco traccia sull'accoglienza dei migranti, sembra la descrizione di un'emergenza.

Onorevole Gelmini, coordinatrice regionale di Fi, Sala sembra preoccupato.

«Solo ora ammette che la situazione è fuori controllo e ammette che è uno sbaglio spedire sui territori queste persone senza distinguere fra chi ha realmente diritto e chi è un migrante economico».

Cosa rimprovera a Sala?

«È in grave ritardo. Ammette gli errori del governo. Ma occorre prendere atto che la politica del governo sui migranti è fallimentare. Noi ci aspettiamo che Sala, coordinatore dei sindaci del sì, abbia il coraggio di dire un No a Renzi. Ammettere che la situazione è fuori controllo è facile. Un sindaco serio dimentica per un attimo la politica e tutela la città».

Dalla città arriva una domanda forte di sicurezza. E i municipi chiedono poteri.

«Ho ascoltato Bestetti, Lardieri, ma anche gli altri presidenti, porre due questioni. Chi ha un ruolo nelle Zone nutre forti dubbi sull'applicazione della riforma. Il collegamento coi municipi non c'è e stenta ad esserci. E nel patto per Milano è strano che non siano stati coinvolti i municipi. Anche sulla sicurezza, non si vede discontinuità rispetto a Pisapia»

A proposito di migranti, Sala ipotizza la possibilità di usare caserme e ospedali vuoti per l'accoglienza.

«È il mondo del volontariato, al quale va il nostro grazie, a dire che non è c'è più posto. Ci sono 3mila persone accampate in città. È inutile continuare ad accogliere persone senza dare assistenza adeguata. Troppo facile prendere atto della realtà e poi quando Renzi viene a Milano a cercare applausi, non dire niente. Noi diciamo: nel patto per Milano entri il tema immigrazione, Sala batta i pugni sul tavolo per tutelare i milanesi. L'Istat dice che 4 milioni e 600mila italiani vivono in condizioni di assoluta povertà e 10 milioni in indigenza. L'Italia va a picco e questo appoggio per il sì è fuori luogo».

Sabato Forza Italia a Milano spiegherà il suo No al referendum.

«Manifestiamo in piazza San Babila e al teatro Nuovo illustriamo le ragioni del No. Il presidente Berlusconi ha rappresentato la sua posizione in modo molto netto nell'intervista al Tg5».

Il programma dell'evento?

«Daremo voce a sindaci, rappresentanti della città metropolitana, amministratori regionali lombardi, coordinatori regionali e non solo, per far capire le perplessità di chi oggi è in prima linea, con poche risorse peraltro, per dare risposte ai cittadini. Gli amministratori sono stati eletti per occuparsi del territorio, non vogliono andare a Roma a trasformare il Senato in un dopolavoro. Rappresenteremo le difficoltà delle regioni virtuose. È assurdo che la riforma le penalizzi. La Lombardia e il Veneto sarebbero fra le più penalizzate. Ma sabato ci saranno anche rappresentanti del mondo delle professioni, dell'impresa e della società civile».

...una Milano che Renzi corteggia. Un tentativo che andrà a buon fine?

«Non credo. Un governo paralizzato che ignora le emergenze e si occupa solo di finte riforme, facendo credere che grazie a queste cambierà lo stato comatoso dell'economia, non è credibile».

Un altro fronte sono le prossime amministrative.

«Abbiamo sindaci giovani e capaci. Una classe dirigente in gamba, vogliamo che abbia spazio e sabato sarà protagonista delle nostra manifestazione».

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